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Piovono debiti e tasse al Comune di Sant'Omero. Nella seduta consigliare del 27 agosto 2014 del Comune di Sant’Omero si è proceduto all’approvazione del rendiconto di gestione dell’anno 2013 dell’amministrazione uscente Pompizi-Candelori. Una gestione finanziaria con conseguenze drammatiche è quella ereditata dalla nuova amministrazione e sulla quale lo stesso revisore dei conti del Comune ha espresso parere non favorevole. La violazione del patto di stabilità voluta dall’amministrazione Pomipizi-Candelori, determinerà l’azzeramento dei trasferimenti statali al Comune di Sant’Omero, producendo un conseguente buco di euro 991.000,00, a cui si aggiunge una massa di debiti fuori controllo per circa euro 1.500.000,00, che dovranno comunque essere ripianati, e che costringerà la nuova amministrazione ad una rimodulazione dei servizi e ad una rivisitazione delle aliquote fiscali a carico dei cittadini. Lo denuncia in una nota l'Amministrazione Comunale in carica. Questi i primi effetti negativi sui cittadini santomeresi della irresponsabile gestione della cosa pubblica da parte dell’amministrazione Pompizi-Candelori. Quanto affermato in sede di adunanza da parte della nuova amministrazione guidata dal Sindaco Luzii, ha trovato conferma nel voto di astensione espresso dal gruppo di minoranza guidato da Alessandra Candelori (ex Capogruppo dell’amministrazione Pompizi), minoranza che oggi vede tra le sue fila anche l’ex ass. Giorgio Di Sabatino. “Il voto di astensione ha dichiarato il Sindaco Luzii, espresso dalla minoranza, che della vecchia amministrazione ne è diretta continuità, ha lasciato senza parole sia la maggioranza che il pubblico presente, rappresentando un grave gesto di irresponsabilità sia politica che sociale. Non approvare con voto favorevole i risultati della propria gestione, di fatto prendendone le distanze, lascia trapelare quanto tutt’altro che positivi siano i risultatati conseguiti. La nuova amministrazione si è assunta la responsabilità di approvare un rendiconto di gestione non proprio, con parere non favorevole del revisore dei conti, al fine di scongiurare, il commissariamento del proprio Comune.”