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760305-Scuolabusscuolabu C'è stato un tempo in cui, ad essere chiamato desiderio, era un tram. A Teramo , desiderio è uno scuolabus, ma è uno scuolabus che nessuno desidera, visto che si va verso la soppressione del servizio. Nei giorni scorsi la giunta ha provveduto alla proroga fino a fine anno alla ditta Fratarcangeli, ma a partire dall'anno nuovo a Teramo non vedremo più i pullmini gialli, visto che il servizio sarà chiuso, a causa dei costi pari a circa 800 mila euro l'anno. La decisione è in fase di maturazione da parte dell'amministrazione, ma questa sembra essere la strada segnata in vista dell'approvazione del bilancio di previsione. Fino ad ora, dopo l'aumento per le fasce più alte di 20 euro al mese per il servizio scuolabus, hanno fatto richiesta solamente 300 persone, cioè la metà rispetto agli utenti dello scorso anno, che erano 600. Chiunque potrà iscriversi al servizio senza scadenza dei termini. E non è l'unico tentiavo di risparmio che il Comune sta studiando, in vista dell'approvazione del bilancio che dovrà essere portato in consiglio entro il 30 settembre. Pare certo invece che nei prossimi mesi saranno riconsegnati i locali dove c'è adesso l'URP, di proprietà della Curia, e si provvederà a risparmiare i primi 12 mila euro. Nello sportello delle relazioni col pubblico lavorano attualmente due persone, ed una delle impiegate è appena passata da poco a 36 ore. Un aumento di ore e di costi per il Comune, che secondo alcuni tra i consiglieri si sarebbe potuto evitare, perchè all'Urp non c'è così tanto lavoro. Tra le soluzioni di risparmio ventilate, ha destato scalpore che qualche assessore abbia proposto la riduzione di ore per l'assistenza ai bambini disabili, ma su questo tema è stato l'assessore Rudy Di Stefano che ha alzato la voce tra lo sconcerto dei novelli colleghi di giunta, pur non avendo la delega al sociale, a porre il veto e il taglio ai bambini diversamente abili, per ora è stato archiviato. Per fortuna.