Dopo il "caso Pec", che ha provocato il rinvio del Consoglio Comunale, le accuse della minoranza e le controaccuse della maggioranza, interviene direttamente la protagonista del caso, la consigliera Caterina Provvisiero. E lo fa con un'intervista ed una nota
ed ecco la nota;
Se il Comune di Teramo, non è in grado di convocare regolarmente un Consiglio comunale, e di gestire le relative pec e la conseguente ricevuta di avvenuta consegna, questo non è un mio problema, ma lo è’ certamente per il Sindaco D’Alberto.
L’ho sentito utilizzare espressioni quali “perdoniamo la Provvisiero”, “concediamo di rinviare il Consiglio”, “atto di cortesia”.
Sono frasi che testimoniano una notevole caduta di stile che non avrei mai immaginato.
Il Consiglio, convocato in modo irregolare, era e sarebbe stato nullo.
Tra l’altro la nullità riguardava anche la mancata notifica ad un secondo consigliere.
Pertanto, il Sindaco può, se lo ritiene, perdonare se stesso e coloro che con lui collaborano, per la inefficienza dimostrata, perché se il Consiglio è saltato è solo
Colpa sua e della sua amministrazione e non di un consigliere che non riceve, per qualsiasi motivo, la notifica della convocazione. Il Sindaco è invitato a non permettersi mai più quel frasario nei confronti di alcun consigliere comunale.
Un sindaco, un rappresentante delle Istituzioni, dovrebbe avere ben altri comportamenti, connotati da serietà, verità e umiltà.
Gli ultimi due, proprio non sono appartenuti al D’Alberto nelle sue ridicole affermazioni di oggi.
Ma a ben vedere neanche il primo, quando ha falsamente affermato che la seduta pomeridiana sarebbe stata richiesta dalla sottoscritta.
La prossima volta, prima di parlare a vanvera, si informi meglio.
Infine, posso comprendere il nervosismo di un Sindaco che a fine giugno ancora non approva il rendiconto del 2022, posso capire che sia sotto pressione per i tanti silenziosi malpancisti della maggioranza, e pure che il non essere in grado neanche di convocare un consiglio comunale sia una figuraccia assoluta, ma non si permetta più di alterare la realtà, con idiozie grottesche e con un frasario non degno delle Istituzioni oltre che del normale rispetto per le persone e per la verità.
La Consigliera
Caterina Provvisiero