I Socialisti per il Lavoro si pentono di aver appoggiato D’Alberto. Con un originale comunicato stampa, diffuso dal socialista storico teramano Nino Pace, i socialisti per il Lavoro esprimono il loro pensiero sulle coalizioni e, in particolare, sul rapporto tra “civici” e partiti politici.
Scrivono infatti: “In questi ultimi anni ci è capitato spesso di assistere, in Italia, a Movimenti Civici che si sostituiscono nelle funzione della vita pubblica, ai Partiti Politici.
Riconosciamo che è una condizione che va pagata alla dominazione mediatica occidentale a cui ci siamo docilmente sottomessi”.
E qui, è ovvio, se la prendono coi 5 Stelle.
Poi continuano: “Pur tuttavia, noi irriducibili del modo di ragionare autonomista, continuiamo ad attingere al pensiero classico, fonte delle culture di tutte le civiltà.
Tra la fine del secolo scorso e l'inizio dell'attuale c'è stata nel vecchio continente una proliferazione di Associazioni Civiche che hanno assunto posizioni anche dominanti nella Cosa Pubblica. Precisiamo che il Civismo è stato quasi totalmente riassorbito in Europa, tranne che in Italia”.
E adesso, attenzione al prossimo passaggio:
“Quando i Civici pretendono di guidare addirittura coalizioni di Partiti (ogni riferimento è puramente casuale), ci poniamo diverse riserve”.
E qui la gaffe è servita. Perché, nel voler chiaramente mettere un punto fermo nella scelta del candidato presidente della Regione, i Socialisti per il lavoro rinnegano il loro stesso operato alle ultime comunali teramane, di fatto contestando il Sindaco che hanno appoggiato. Perché D’Alberto era esattamente questo: un civico che guidava una coalizione di partiti.
E infieriscono anche, ì socialisti per il lavoro: “Assurgere che i Civici debbano mettersi a capo di coalizioni di Partiti arriverebbe al paradosso ! Senza scomodare Benedetto Spinoza, possiamo riaffermare con forza il primato della politica e del ruolo-guida dei Partiti”.
Poi, un’altra pennellata di cultura: “I Partiti Politici, affermava il politologo francese Mattei Dougan, negli anni '90, hanno il merito di incanalare i cittadini e quindi funzionare anche da ascensore sociale. Non solo, ma all'interno degli stessi Partiti, le “correnti” sono un veicolo di tale ascensore. Con i Partiti infine si ha più Stato e cioè più garanzie per tutti!”.
Un chiarissimo passo indietro sulle motivazioni dell'appoggio a Teramo ad un candidato civico.