Il nuovo amministratore unico di Mote è Ivan Di Cesare. Lo ha voluto il Sindaco di Teramo che si è speso per lui per accreditarlo all'assemblea di oggi pomeriggio. Superati i musi storti di queste ultime ore su Vincenzo Di Marco (LEGGI QUI L'ARTICOLO DI IERI) si è optato per una persona di competenza, per un tecnico. Dalla sua parte c'è anche l'esperienza in Te.Am come componente attuale del collegio sindacale e prima ancora della nomina di Saccomandi ha traghettato la Team in quella che è la società di oggi. L'uomo giusto per condurre questa fase delicata di fusione tra le due aziende in corso d'opera. E' stato eletto dai sindaci presenti all'unanimità in un clima sereno.
Nell'assemblea dei sindaci di oggi pomeriggio (foto qui sopra), alcuni dei quali erano assenti: (Campli, Cermignano, Tossicia) dunque, è arrivata la svolta nella governance di Mote. Di Cesare in quota D'Alberto subentra a Salini presente alla riunione con il presidente del collegio sindacale del Mote, Marco D'Alfonso. Salini si è dimesso per un lavoro a tempo indeterminato in Invitalia ed è andato a Roma.
Subito dopo l'assemblea, il neo amministratore Di Cesare ha incontrato al bar davanti alla sede del Mote, i sindaci che lo hanno votato insieme al primo cittadino di Teramo festeggiando la nomina.
QUI IL CURRICULUM DI IVAN DI CESARE
«Termina il mandato da Amministratore Unico della #MoTe. Lascio questo importante ruolo per motivi lavorativi che non mi consentono più di conciliare le attività. Sono grato a tutti quelli che con leale e fattiva collaborazione hanno consentito alla Società di raggiungere importanti obiettivi in pochi mesi.
Ogni giorno, ogni sfida e ogni risultato hanno contribuito a migliorare la Societa', diretta verso la unificazione con la TeAm.
La strada intrapresa in questo anno, faticoso, traccia una percorso atteso e dovuto. Grazie ai Sindaci per aver condiviso questa esperienza», ha scritto sui social Nicola Salini, ex amministratore di Mote.
Il Mote sarà incorporato presto in Te.Am diventando società unica e a fare questa operazione delicata sarà Di Cesare ancora una volta. A marzo quando scadrà il mandato di Saccomandi è già pronto ad entrare un nuovo presidente targato Pd.