• CANTORO
×

Avviso

Non ci sono cétégorie
 
marilena rossiSe Esopo fosse stato uno scrittore contemporaneo, allora avrebbe rivisitato la sua celebre favola sostituendo "l'uva" con la nuova rete ospedaliera abruzzese, e la "volpe" con il centrosinistra della provincia di Teramo.
Correva il giorno 30 settembre 2015, quando la coppia d'attacco teramana della allora maggioranza regionale di sinistra MaPe' (mariani - pepe) annunciava con una nota che la riorganizzazione del sistema sanitario sarebbe arrivata “a breve” in Commissione sanità all'Emiciclo. 
Probabilmente, il centrosinistra regionale, utilizzava come unità di lunghezza del tempo, "l'anno luce" in quanto dal giorno della nota (settembre 2015) alla fine della consigliatura (agosto 2018) nonostante i tre anni solari trascorsi, il piano di riorganizzazione della rete non trovo’ la "luce".
L'attuale maggioranza di governo regionale, con a capo il Presidente Marsilio, oggi è riuscita a realizzare ciò che gli altri non erano riusciti a fare, ovvero l'approvazione in Giunta della proposta di legge della nuova rete.
È comprensibile, allora, leggere per il terzo giorno di fila, le esternazioni del consigliere Mariani il quale cerca, non riusciendoci, di sminuire l'operato dell'attuale maggioranza.
Se il consigliere Mariani ha una visione diversa della sanità abruzzese e nello specifico teramana, è senz’altro utile ricordagli che ha avuto cinque lunghi anni per realizzarla.
La provincia di Teramo non dimentica il quinquennio regionale del centrosinistra, nel quale, il consigliere Mariani con la carica di capogruppo del Partito Democratico non alzò barricate nei confronti dell'assessorato alla sanità al fine di rivendicare e/o trovare soluzioni affinché anche l'ospedale di Teramo, per esempio, avesse la terapia intensiva neonatale.
Nel novembre 2015 si udirono grida di festa da parte della sinistra regionale per la sottoscrizione di una convenzione tra la Asl Teramana e quella Aquilana nella quale veniva previsto un servizio di ambulanza con terapia intensiva neonatale per il trasporto sino al nosocomio aquilano. Evidentemente, cosa ben diversa da un reparto di terapia intensiva neonatale direttamente al Mazzini.
Il caso volle che proprio il reparto di T.I.N. a Teramo fosse uno dei pochissimi requisiti, probabilmente l’unico,  mancanti affinché la struttura potesse ambire a divenire Ospedale di 2° livello.
Di tutto ciò Mariani è Pepe si sono dimenticati?
Comprendiamo bene che il pd si approssimi alle imminenti elezioni regionali con l’usuale livello di strumentalizzazione politica, ma chiediamo a tutti, sin d’ora, di evitare di fare questo sulla sanità e sulla pelle dei cittadini.
Anzi, lo pretendiamo, con riferimento ai soggetti che, quando ne hanno avuto la possibilità, non hanno mosso un dito per la sanità teramana e oggi fanno gli smemorati, appena tornati dal pianeta Marte.
Ricordiamo, infatti, ai distratti Pepe e Mariani che il punto nascite dell’Ospedale di Atri, chiuso a novembre 2015, avvenne non certo per volontà del centrodestra.
Cordialmente 
Marilena Rossi 
Presidente Provinciale Fratelli d’Italia