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IMG_0645.jpegSembra di assistere a una rappresentazione del teatro dell'assurdo. Il direttore generale della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia, viene convocato a relazionare in quinta commissione consiliare in Regione su quanto dispone il piano di reingegnerizzazione della rete ospedaliera per Teramo e viene accusato di fare politica dal sindaco D'Alberto.
Ci rendiamo conto che siamo in piena campagna elettorale, ma  le dichiarazioni del sindaco assumono toni surreali. 
La relazione del Direttore Di Giosia, illustrata ai consiglieri e poi in omaggio al massimo della trasparenza diffusa alla stampa e quindi alla popolazione, fornisce dati facilmente riscontrabili in documenti ufficiali, a partire dai bilanci dell'azienda sanitaria fino allo stesso piano della rete ospedaliera.
Si tratta appunto di una relazione tecnica che spiega il piano e con esso il progetto su cui si dispiegherà la sanità teramana per i prossimi anni. Si tratta di un progetto che si basa su meccanismi complessi che il direttore generale ha illustrato in commissione, rispondendo anche alle domande di alcuni consiglieri, fra cui Pepe, Smargiassi e Taglieri. Ha risposto da tecnico, affrontando anche il punto del Dea di secondo livello. Il direttore generale non fa politica quando fa rilevare che probabilmente alcune affermazioni sul fatto che Teramo non ha avuto il Dea di secondo livello si basano su un errore materiale in una frase del piano poi corretto in un addendum allegato al piano stesso. E non fa politica se sottolinea che la decisione verrà presa fra mesi. Sono dati di fatto che emergono da documenti ufficiali. Così come i numeri relativi a posti letto e unità operative.  Infine una considerazione: il confronto politico, sopratutto durante una campagna elettorale, può essere particolarmente acceso, è nell'ordine delle cose. Ma proprio sulla sanità, e quindi sulla salute, ci sarebbe bisogno di una maggiore ponderazione, di maggiore cautela proprio perchè si vanno a toccare argomenti sensibili che disorientano il cittadino-paziente, creando un clima di sfiducia nei confronti delle strutture sanitarie che, alla fine dei conti, allontana e penalizza il cittadino stesso.
Piuttosto, il sindaco di Teramo, ad oggi palesemente inadempiente, provveda a convocare il comitato ristretto dei sindaci, che, nella sua pluralismo, potrà procedere a compiere tutte le valutazioni non personalistiche e non strumentali sul riassetto complessivo della sanità teramana.
 
Luca Corona 
Capogruppo Fratelli  d’Italia  Comune Teramo