Come è noto, il progetto “Interventi di valorizzazione ex Manicomio di S. Antonio Abate,” fu selezionato insieme ad altri per l’attingimento di risorse urgenti per fronteggiare l’emergenza covid 19, in quanto dai dati presenti nel Sistema Nazionale di Monitoraggio risultava non avviato. Nelle more del dialogo istituzionale con il Governo legato al percorso di cui al DL n.34/2019, essendo intervenuta la disastrosa pandemia da Covid 19 e la conseguente adozione a livello statale del DL n.18/2020 e del DL n. 34/2020, la Regione Abruzzo ha dirottato ingenti sforzi per attivare rapidamente una risposta in favore del territorio attraverso ogni risorsa disponibile a tali fini; in particolare il Dipartimento della Presidenza ha trovato la convergenza ideale tra il superamento dell’altissimo rischio di definanziamento degli interventi maglia nera e l’individuazione di risorse da utilizzare per fronteggiare l’emergenza derivata dal Covid. Pertanto, ai sensi degli artt. 241 e 242 del DL n. 34/2020 (c.d. “decreto rilancio”), è stato definito l’Accordo “Provenzano”, dal nome dell’allora Ministro del Pd, per 218 milioni di € reperiti nell’ambito del Patto per il SUD 2014-2020 (tra gli interventi oggetto di attenzione del Governo), per garantire l’attivazione di azioni emergenziali e, al contempo, per evitare il taglio di tali significative risorse che risultavano associate a interventi – in quel momento – privi di un livello di avanzamento attuativo idoneo a scongiurare gravi rischi di perdite finanziarie per il territorio. Relativamente alle tempistiche, vero e’ che l’Università di Teramo, ai sensi di quanto previsto dall’art. 4, punto 3, dell’allegato B della DGR 535 del 2020, ha recentemente comunicato di aver concluso la progettazione dell’intervento e di aver proceduto alla validazione dello stesso, condizione che ha permesso alla Regione di candidare lo stesso nella piattaforma Invitalia ai fini dell’avvio del negoziato con il Governo per l’attribuzione delle risorse FSC 21-27. Ciò detto, fu impegno della regione Abruzzo, che oggi lo conferma, e pure dell’allora Ministro Provenzano, di recuperare le risorse necessarie. Al momento, essendo conclusa la fase di progettazione e la relativa validazione, si potrà procedere per assicurare le risorse necessarie a questo importante intervento, che certamente contribuirà a risollevare il centro storico della città di Teramo dalla surreale condizione in cui è piombato negli ultimi anni. Confido che ciò possa accadere, con piena soddisfazione di tutti, anche prima della scadenza elettorale del 10 marzo.
Paolo Gatti