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Opposizioni-consiglieri.jpgUna «programmazione solo su carta, che non individua il Dea di II livello, rimandando la decisione, un momento storico sprecato, con pazienti in fuga, liste di attesa che crescono, una rete senza futuro che non risponde alle esigenze della comunità e intanto il diritto alla cura resta al palo».

È la sintesi che arriva dai gruppi di opposizione in Consiglio regionale - Pd, Legnini Presidente e Abruzzo in Comune  dopo l'approvazione della rete ospedaliera abruzzese, passata martedì scorso in aula con il voto favorevole della sola maggioranza.

«In cinque anni la programmazione e l'edilizia sanitaria sono ancora sulla carta. La Sanità, fra i tanti bluff del governo regionale di centrodestra, è quello più grosso e dagli effetti peggiori per la comunità: oggi i cittadini pagano servizi e prestazioni che non ricevono. Intanto in Abruzzo crescono le liste di attesa e i deficit delle quattro Asl, arrivati ormai oltre i 170 milioni di euro, come rileva anche la Corte dei Conti. L'unico primato tangibile è aver riportato la sanità regionale indietro di dieci anni», hanno spiegato i consiglieri di opposizione Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Pierpaolo Pietrucci, Americo Di Benedetto e Sandro Mariani.
Per quanto riguarda i primati, il centrosinistra ha voluto evidenziare «un'altra maglia nera per l'Abruzzo, che riguarda la percentuale di pazienti operati di tumore al colon secondo la tempistica: in Italia si va dal 49% medio al massimo del 74, da noi la percentuale è la peggiore di tutte: il 19%».

Oggi conferenza stampa di Mariani e Pepe a Teramo per tornare a denunciare, per l'ennesima volta, le problematiche della sanità teramana fortemente penalizzata dalla rete ospedaliera approvata martedi in consiglio regionale.