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primo-piano_gianni-chiodi-credo-nell-abruzzo-basta-tasse-nuovi-fondi-per-sviluppo-e-stato-sociale «In un'inverosimile conferenza stampa, Luciano D'Alfonso ha celebrato l'horror vacui dei suoi primi cento giorni di Governo della Regione», è il commento di Gianni Chiodi (FI) alla conferenza stampa tenuta ieri, a Pescara, dal Presidente della Regione Abruzzo. «Ero molto curioso di sapere come D'Alfonso avrebbe rivenduto ai cittadini il suo lavoro da neo Presidente, dopo avergli promesso una Regione facile e veloce nel corso della campagna elettorale»- spiega Chiodi- « Ebbene, basta leggere il comunicato stampa ufficiale per capire facilmente che, a parte cambiare regole autoreferenziali per l'ingaggio dei dirigenti, non ha combinato assolutamente nulla di concreto.» «Non solo. D'Alfonso ammette che i curricula della nuova dirigenza da lui selezionata varranno solo per il 40%, quindi poco o niente. Il neo Presdiente ieri ha invitato i giornalisti "a notare bene la differenza di stile". Sì, uno "stile" impareggiabile, il suo, nel rappresentare le solite fumisterie dialettiche. Inviterei,invece, tutti gli abruzzesi a leggere con attenzione le sue parole e a chiedersi cosa, nella vita reale, sia realmente cambiato per loro. Assolutamente nulla, se non l'introduzione di ticket sulla riabilitazione di disabili e anziani e il rischio concreto di un aumento delle addizionali irap ed irpef.» «L'unico vero encomio arrivato in questi cento giorni è quello della Conferenza dei consigli regionali, che prenderà l'Abruzzo come esempio per tutte le regioni d'Italia per i futuri tagli ai vitalizi, e che deriva da tagli e disposizioni prese nel corso del mio mandato.» «Il cambio di stile semmai è visibile nei lavori del Consiglio regionale che inziano solo dopo ore di inutile attesa per discutere per lo più di provvedimenti amministrativi privi di interesse sostanziale, se non per le nomine di carattere politico di nuova istituzione come il Direttore generale ed il Sottosegretario alla Presidenza. L'attuale maggioranza è costretta, grazie alla nostra dura opposizione, a modificare provvedimenti come quelli sui ticket sanitari, distanti anni luce dalle suggestioni propagandistiche delle "coccole e dai pazienti portati in braccio negli ospedali", come prometteva D'Alfonso in campagna elettorale». «Inutile un paragone con la nostra passata esperienza- conclude Chiodi- : cinque anni fa, dopo cento giorni, eravamo a lavoro giorno e notte per cercare di risolvere i problemi e alleviare le sofferenze di sessantamila sfollati, per ripristinare gli uffici e per risollevare una Regione commissariata dal Governo per i suoi debiti, con le casse desolatamente vuote lasciate in eredità dal precedente governo di centro sinistra.»