Sono partiti, da alcune settimane, i lavori di riqualificazione (?) del lungomare di Alba Adriatica, un
intervento da 6 milioni di euro che dovrebbe portare alla realizzazione di un nuovo percorso
pedonale e ciclabile, con l'abbattimento dei pioppi e di alcune palme presenti e la realizzazione di
nuove aree verdi.
Il progetto, a nostro sentire, all’indomani dell’illustrazione pubblica da parte degli esperti, solleva
numerose critiche da parte di cittadini e dalle associazioni ambientaliste che andiamo, di seguito ad
esporre:
1. In primo luogo, sosteniamo che l'intervento non sia in realtà riqualificante, ma rappresenti
piuttosto un'occasione mancata per migliorare la qualità del lungomare. In particolare, evidenziamo
la riduzione dei parcheggi e diverse criticità legate alla viabilità, rendendo più difficile l'accesso al
lungomare per i residenti e i turisti.
2. Riteniamo che il nuovo percorso pedonale e ciclabile non tiene conto delle esigenze di
mobilità sostenibile e che i materiali che verranno utilizzati non sono ecocompatibili.
3. Solleviamo il problema del vincolo paesaggistico posto dalla Sovrintendenza che va rispettato
salvando le specie arboree sane. A tal proposito, abbiamo presentato un esposto per vigilare sul
rispetto di tale vincolo dettato in virtù del piano paesaggistico regionale: “All'interno della fascia
dell'arenile (…) Gli impianti vegetazionali esistenti, siano essi di alto fusto (pinete, alberature lungo i
cigli stradali ed i fossi, filari, ecc.) o arbustivi, sono vincolati al mantenimento.”
4. Carenza di elementi innovativi e fortemente qualificanti. Ci chiediamo perché non ci si è
avvalsi della figura un architetto paesaggista per preservare o un architetto delle luci per mettere in
risalto la pineta o l’intero lungomare con un sistema di illuminazione all’avanguardia?
Abbiamo appreso, inoltre, durante lo scorso consiglio comunale, indetto, in via straordinaria, a
seguito della nostra presentazione della petizione, così come previsto dallo Statuto Comunale, che
l'abbattimento dei pioppi è stato preceduto da una perizia esclusivamente visiva.
Allo stato dei fatti, ciò ha portato all'abbattimento, nel primo tratto di lungomare, oggetto di
rifacimento, anche di alcuni pioppi in buono stato di salute, che avrebbero potuto essere salvati ed
è per questo che intendiamo avvalerci di una perizia dendrologica anche al fine di individuare le
cause di un eventuale deperimento del patrimonio arboreo esistente quali, ad esempio: potature
eseguite con tecniche irrazionali, vedi capitozzature dannose al ciclo vitale delle piante e della loro
bio statiticità.
La nostra, è una battaglia di civiltà non prettamente ambientale affinché vi sia il pieno rispetto di
quanto espresso dal piano paesaggistico regionale e chiediamo l’adozione di un Piano del Verde,
come prevede la legge del 2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, in linea con le
politiche internazionali ed europee in materia di sviluppo sostenibile e di conservazione della
biodiversità. Uno strumento che fornisce utili indicazioni sulla gestione del verde pubblico; un
patrimonio che è necessario censire, monitorare, manutenere e pianificare.