“Bisogna cambiare tutto per non cambiare niente”. L’amministrazione a guida D’Alberto, nell’ormai caotica “questione parcheggi”, rappresenta fedelmente la famosissima citazione del romanzo “Il Gattopardo”. Forse era questa la politica del cambiamento tanto celebrata in campagna elettorale.
Il Comune ripristina 20 parcheggi bianchi lungo viale Mazzini e, contemporaneamente, affida la gestione del piano a raso di piazza Dante alla Easy Help.
Eppure, era proprio il Sindaco che faceva propaganda politica ed elettorale sulla volontà di pedonalizzare la piazza. E la presenza di numerosi cantieri in città, così come la decisione di lasciare le tariffe invariate, non giustifica in alcun modo lo stravolgimento delle promesse che, ammettiamolo, erano solo frutto di mera propaganda.
A conferma della completa confusione di cui è ormai in balia l’amministrazione vi è la dichiarazione dell’Assessore con delega alla mobilità sostenibile Antonio Filipponi che parla di piazza Dante “quale hub intermodale nella gestione organica della sosta”.
Forse è il caso di parlare dei fatti, della Teramo di oggi e di quello che la pessima gestione dei parcheggi ha causato e causa alla città: aumento della sosta selvaggia, aumento delle tariffe nelle zone come Via Savini e Piazza del Carmine, aumento delle multe per l’assenza del tagliando di cortesia, sosta a pagamento durante la pausa pranzo (eccetto piazza Dante), disorientamento tra i cittadini (e non solo) che si troveranno due gestioni differenti tra il piano a raso della piazza e i parcheggi dei piani interrati.
L’aumento della sosta selvaggia ha creato, in una sorta di effetto domino, problemi di circolazione alle persone disabili, anziani e genitori con passeggini che spesso hanno difficoltà di accesso agli scivoli e alle strisce pedonali o aree pedonali.
Mi auguro si possa recuperare una politica di contenuti, di fedeltà ai programmi elettorali e non di slogan e selfie che ci consegnano quotidianamente una città lontanissima dagli standard e dagli immaginari descritti dall’amministrazione in carica.
Teramo, ripeto nuovamente, è blu. Teramo è una città a pagamento disorganizzata. Il commercio, i cittadini e i turisti ringraziano.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia
Luca Corona