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pomante 1 Caro Maurizio, non sei più il mio avversario politico e non ho ragioni, quindi, per censurare il Tuo operato e quello della Tua Amministrazione, che vadano al di lá della semplice intenzione di contribuire a costruire una Teramo migliore. Vorrei, per questo, che Ti fermassi un attimo, assieme a noi tutti, Teramani, a riflettere su quello che sta accadendo e che é inconfutabile: Teramo sta andando in malora come poche città in Italia. É sempre più sporca e la Team ogni giorno meno efficiente. É sempre più caotica ed abbandonata a sé stessa e all'inciviltá. É sempre meno sicura e le Forze dell'Ordine sempre più assenti. I cittadini si comportano male per una reazione rabbiosa contro tutto quello che non funziona e contribuiscono ad esasperare la situazione. I nostri giovani parlano ormai apertamente di andar via in cerca di fortuna ed ogni genitore sa, suo malgrado, che é l'unica scelta possibile. I servizi erogati dal Comune e dalle municipalizzate sono sempre più scadenti e i loro costi sempre più alti. L'assistenza alle categorie deboli e gli interventi per il sociale sempre più inconsistenti. La programmazione, anche dell'ordinario, é inesistente. I rapporti sono sempre più tesi, a causa delle difficoltà economiche ma, soprattutto, della mancanza di speranze per il futuro e di certezze per il presente. Non serve più neppure consultare le fonti specializzate per capire che la nostra economia, più di ogni altra, é in caduta libera. Basta guardarsi intorno. E non servono le festicciole, non servono le promesse, non servono le giustificazioni, a lenire il dolore e a ridurre le sofferenze dei tanti teramani ormai allo stremo. Se i genitori scendono in piazza per un aumento di 80 centesimi, che fino a qualche anno fa avrebbe fatto sorridere, e se un'azienda che eroga un servizio delicato come il trasporto pubblico scolastico preferisce risparmiare sulla sicurezza dei mezzi anziché rifiutarsi di erogarlo, evidentemente qualcosa non funziona. Ieri molte famiglie hanno temuto il peggio per quella che si è rivelata (per fortuna) una semplice uscita di strada senza conseguenze. Ma non è il caso di minimizzare, perché già abbiamo beneficiato di tutta la fortuna di cui ragionevolmente potevamo disporre. Una scuola é esplosa, un'altra ha avuto un principio d'incendio, altre non sono sicure ma non è possibile chiuderle per mancanza di alternative (parole tue), per non parlare delle condizioni proibitive in cui spesso si trovano ad operare docenti e personale di supporto o gli stessi autisti degli scuolabus. Neppure un graffio, ringraziando Dio, ma quanto dureranno, ancora, i "colpi di fortuna"? Se oggi fossimo in lutto, a causa di quell'incidente, con che coraggio Ti rivolgeresti ai genitori dei bambini coinvolti? Non abbiamo più bisogno di parole ma di impegno concreto e quotidiano. Per questo Ti invito ancora una volta, come già feci in occasione dell'insediamento del Consiglio, a gettar via le maschere politiche, a mandare a casa gli incompetenti, a mettere le persone giuste al posto giusto e a garantire dedizione completa e a tempo pieno, a Teramo e ai Teramani. Non puoi continuare a sostenere che la colpa del declino é della crisi se poi Ti dedichi (Vi dedicate) alla città solo a metà, solo quando non hai (non avete)  di meglio da fare, e se non hai il coraggio di mandar via chi non é all'altezza dei suoi compiti. Non puoi continuare a sperare che non succeda nulla per pura fortuna, al solo scopo di tirare a campare, di conservare il potere, di alimentare un malriposto bisogno di affermazione personale. Teramo merita di più. E anche Tu non meriti di fare da capro espiatorio per giochi politici più grandi di Te. Fermati, fermateVi, tutti quanti, a riflettere. Se non siete in grado di cambiare passo ed accelerare, di rappresentare l'innovazione e la speranza, se davvero amate questa città come dite, allora dimetteteVi, fateVi da parte, fatelo con stile, lasciando un buon ricordo. In bocca al lupo. Gianluca Pomante