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65b229a561289.jpegElly Schlein non molla e torna in terra d'Abruzzo per la quarta volta (domani il tour sarà in provincia di Chieti) per dimostrare all'Italia (e soprattutto ai suoi) che con il campo largo si può vincere.
E' fitta l'agenda degli appuntamenti di domani: alle ore 12,30 sarà a Vasto, alle 14 a San Vito Chietino, alle ore 15 a Lanciano, poi Guardiagrele, Ortona, Francavilla al mare. Torna in Abruzzo, Elly Schlein, dunque, per la quarta per cercare di sfilare la guida della Regione al meloniano doc Marco Marsilio. Una sfida elettorale vecchio stile, quella in cui si è lanciata «pancia a terra» la segretaria del Pd. Condotta palmo a palmo in prima persona, si legge oggi sul Messaggero in un bel pezzo di Andrea Bulleri, che analizza benissimo quello che sta accadendo a Roma tra la Schlein e la Maloni e quanto sia importante per il campo largo della sinistra vincere l'Abruzzo, perchè quello che accadrà il 10 marzo sarà d'esempio per tutta l'Italia. La Schlein sta facendo una campagna elettorale casa per casa, se si considera che ha visitato Castelli, poche anime e niente più e visiterà domani posti come: San Vito Chietino (cinquemila abitanti) e Guardiagrele (che di residenti ne conta ottomila). Non c'è comune, cittadina o contrada dove Schlein non abbia fatto (o abbia in mente di fare) tappa.

Il presenzialismo della leader dem tra la Marsica e la costa dei Trabocchi riflette una strategia precisa. Sull' Aquila, più che su Cagliari, ha deciso di giocarsi molte delle sue fiches alle prossime regionali. Alla finestra c'è il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, a guardare e a raccoglierne vantaggi e pezzi, a seconda di come andrà la strategia messa in campo dalla Schlein.

marsilio_damico-777x437.jpgSecondo un sondaggio di Emg Different realizzato per Fratelli d'Italia nelle scorse settimane, Marsilio si attesterebbe al 54 per cento, a nove punti di distacco dallo sfidante di centrosinistra. Al Nazareno, però, ci credono. E rilanciano citando una rilevazione (precedente) di Winpoll, che fotografa invece un possibile testa a testa tra i due. Ma soprattutto i dem sono certi che la sfida si giocherà sul filo di lana degli indecisi.

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Ecco perché, per la Schlein, è essenziale battere il territorio palmo a palmo. Cavalcando le battaglie che più ritiene adatte allo scopo, a cominciare dalla difesa della sanità pubblica e dal no all'autonomia differenziata. Perché un successo in terra abruzzese, è convinto chi lavora fianco a fianco con la segretaria, darebbe alla leader dem un assist decisivo. Dimostrando agli alleati riottosi che un'alternativa vincente al centrodestra di governo è possibile. Ed il centrodestra che fa? La Meloni va detto che si sta "sprecando" pochissimo per la terra dove, come ha ben ricordato quando è venuta a L'Aquila (mentre Teramo sta ancora aspettando che si decida di venire) è stata eletta. Il suo collegio è Teramo-L'Aquila. Qualcuno dice che è per una questione di ruoli istituzionali che ricopre. Poco conta se si vuole venire in Abruzzo più volte si fa e basta, del resto qui si vota una volta ogni cinque anni. La strategia della Schlein la conosciamo, ma quella della Meloni ancora no..

E.d.C.