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Dipadovavice
Polemica prevedibile, quella sulle cinquecento pagine del Documento di programmazione del Comune di Teramo, con la presntazione da parte della maggioranza, per bocca dell’assessore al Bilancio Stefania Di Padova, e la minoranza, come il capogruppo di Forza Italia Mario Cozzi, che lo taccia di «già sentito», di «copia del programma elettorale», di «replica delle cose dette cinque anni fa». S’infiamma, per un attimo, il dibattito quando il consigliere Fracassa, di Futuro In, chiede chi abbia pagato il Pums. Nessuno risponde, qualcuno rumoreggia dai banchi della maggioranza, il consigliere Raiola interviene, ma il presidente del Consiglio Melarangelo lo mette a tacere con un «Non si azzardi mai più ad accendere il microfono», regalando alla platea, nella quale siedono due classi dell’Iti, un’sltra raiolata da consegnare alla storia. Fracassa rivela che in realtà il Pums lo sta pagando il Comune, anche se era stato più volte annunciato che l’avrebbe pagato la Easyhelp. L’assessore Di Padova, però, ha una lettura chiara della questione: «Noi abbiamo una visione e un progetto.. la minoranza soffre d’invidia…»