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consiglioregioneEx presidenti di Regione non potranno più fregiarsi del titolo di: "presidenre emerito della Regione Abruzzo". Lo ha stabilito il consiglio regionale con la modifica della legge regionale numero 6 del 14 febbraio scorso. Dunque presidenti di Regione e presidenti del consiglio regionale non potranno più firmarsi con questa dicitura una volta concluso il mandaro. La cosa non è piaciuta a Luciano D'Alfonso che ha scoperto la notizia lo scorso 8 marzo quando la dirigente dell'Avvocatura regionale, Stefania Valeri, gli ha inviato una comunicazione per informarlo che la corrispondenza indirizzata alla Direzione generale dell'Asl teramana recava «un logo non più in uso» e, appunto, la dicitura oggetto del contendere «soppressa in forza della legge regionale numero 6 del 14 febbraio scorso»: «Non essendo più possibile, allo stato, fregiarsi delle citate denominazioni, vorrà cortesemente, per il futuro, astenersi dal farlo». 
 
«Una vera e propria norma da "commedia dell'arte": una formidabile antipatia nei miei confronti ha indotto a superare una norma tanto risalente nel tempo, arrecando così un danno a tutti i presidenti della Regione e del Consiglio regionali cessati dalle loro funzioni, a partire da Chiodi», h dichiarato D'Alfonso a Il Messaggero. Per questa ragione, l'ex presidente emerito è arrivato a proporre «un collegio arbitrale per verificare se questo provvedimento così significativo si possa applicare a me solo, che con evidenza ne sono la causa, in modo da non causare danni da fuoco amico a terzi incolpevoli».