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Dopo l’ultimo comunicato inviato in settimana avevo deciso di non tornare più sulla questione di Villa Paris, convinto di aver spiegato, in maniera chiara ed esaustiva, le ragioni del Comune riguardo a questa vicenda, desideroso di non dare ulteriore spazio a chi, purtroppo, vuole solo strumentalizzare la situazione per i suoi fini politici, ma la nota della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per l’Abruzzo riportata dagli organi di stampa mi porta, mio malgrado, a dover fare delle nuove precisazioni.Per prima cosa vorrei chiarire che la nostra Amministrazione ha fortemente a cuore il patrimonio culturale, artistico ed edilizio della città di Roseto degli Abruzzi, come dimostrano le numerose azioni fatte a tutela dei beni di pregio negli ultimi anni, non ultimo il discorso relativo al recupero dell’importante mosaico romano, una vicenda nella quale abbiamo lavorato in sinergia proprio con la Soprintendenza aquilana. Proprio quest’ultimo episodio dimostra il filo diretto che c’è tra noi ed i vertici della stessa con la quale abbiamo da sempre un dialogo franco. Nondimeno, anche nella vicenda relativa alla situazione di Villa Paris, abbiamo tenuto in debita considerazione la missiva inviataci, in estate, dalla Soprintendenza stessa che ci chiedeva però solo dei chiarimenti sul tipo di intervento in atto e, una volta ricevuta da noi puntuale risposta, questa non ha avuto nulla a che risponderci, visto che il tutto veniva fatto nel rispetto del PRG vigente in città e della L.R. n. 49 del 2012 (art. 3), ovvero il cosiddetto “Piano Casa” e dell’iter previsto dalla legge.Ritengo che certe considerazioni la Soprintendenza le avrebbe potute e, nel caso, dovute fare prima, magari scrivendoci non per avere chiarimenti, ma per mettere dei paletti ben definiti su questa vicenda che avrebbero potuto, sempre all’interno dei poteri della stessa Soprintendenza e di quanto prevede la legge, permettere una differente analisi della vicenda. Il Sindaco quindi di non è stato “sbugiardato” dalla Soprintendenza, perché se questa avesse realmente ritenuto imprescindibile il valore storico di Villa Paris avrebbe avuto tutti gli strumenti per vincolarla negli anni, come fatto con apposito decreto nel caso di Villa Pretaroli a Silvi, come affermato dalla Soprintendenza stessa nella nota diffusa alla stampa. Concludo dicendo che l’Amministrazione ha agito nel pieno rispetto della legge e dei diritti di chi, titolare e compratore di un bene privato non vincolato, ha tutto il diritto di farne, nei limiti di quanto previsto dalla legge, l’utilizzo che ritiene opportuno. Resto un fermo e convinto sostenitore della necessità di tutelare, ove presente, il patrimonio culturale, artistico ed edilizio della nostra Roseto degli Abruzzi, ma non sono disposto ad essere strumentalizzato all’interno di una vicenda i cui contorni sono stati chiariti, più di una volta e carte alla mano, e che invece viene ricacciata fuori, in maniera “pilatesca”, da chi, se avesse voluto agire, avrebbe avuto tutti gli strumenti per farlo. Tutto ciò infatti da adito, ancora una volta, solo a sterili polemiche che creano disinformazione tra le persone che non conoscono la realtà dei fatti.  

Il Sindaco di Roseto degli Abruzzi

Enio Pavone