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Screenshot_2024-05-11_alle_12.17.56.pngIn Abruzzo, ancor più che nel resto d’Italia, continuiamo ad assistere, ormai da tempo, a un costante depauperamento del sistema dell’informazione. Una situazione che, come ho già avuto modo di dire, rappresenta un rischio per la tenuta democratica delle nostre comunità. Per questo, a fronte dell’ennesimo giorno di sciopero da parte del quotidiano Il Centro, come rappresentante delle istituzioni non posso non tornare ad esprimere solidarietà ai giornalisti e ai collaboratori del quotidiano abruzzese e a evidenziare la necessità che sul nostro territorio si apra una vertenza generale su una questione, quella del diritto-dovere all’informazione, sancito dall’articolo 21 della Costituzione, che ci riguarda tutti e che misura lo stato di salute di ogni democrazia. Per questo credo sia assolutamente necessario che tutte le istituzioni e gli enti del territorio, a partire dall'Università e dalla Regione, insieme all’Ordine e al Sindacato dei giornalisti, lavorino per far partire in Abruzzo gli Stati generali dell'informazione. Tra le priorità, quella di una legge regionale sull’editoria che aiuti il settore a superare le difficoltà che vive ormai da troppo tempo”.

Così il Sindaco Gianguido D’Alberto, che alla luce della quinta giornata di astensione dal lavoro in poco meno di tre mesi da parte dei giornalisti e delle giornaliste del quotidiano Il Centro, nell’ambito del pacchetto di scioperi proclamato dall’assemblea, nel tornare ad esprimere la propria vicinanza a “chi, quotidianamente, racconta la nostra Regione”, ricorda come l’Abruzzo in questi anni abbia perso redazioni, giornali, televisioni. L’ultimo organo di informazione a scomparire, in ordine di tempo, appena un anno fa,  il quotidiano “I Due Punti”, “chiuso in seguito a una scelta editoriale consumata da un giorno all'altro, a scapito dell'informazione e senza alcuna forma di tutela per i giornalisti”

Prima sono scomparse le redazioni, poi si sono spente voci importanti, con la perdita di professionalità e il dilagare di un precariato che non fa bene a nessuno e soprattutto alla qualità dell’informazione - prosegue il primo cittadino - per questo, nel rinnovare l’invito, che abbiamo espresso anche come Anci, al management aziendale a riallacciare un confronto con la redazione, che da tempo denuncia tutta una serie di problematiche che si ripercuotono sul lavoro dei giornalisti, e nell’esprimere ancora una volta la nostra vicinanza al principale quotidiano abruzzese, non posso non rilevare come non sia più rinviabile una presa di coscienza da parte delle istituzioni della difficile situazione che sta vivendo l’informazione nel nostro paese e in particolare nella nostra regione. Come ho già ricordato in diverse occasioni, nel corso degli anni la professione giornalistica ha affrontato importanti e profondi mutamenti, legati non solo alla crisi del sistema ma anche alle innovazioni tecnologiche".

Innovazioni che, insieme all'intelligenza artificiale, se non adeguatamente governate rischiano di avere effetti negativi sia sull'occupazione che sulla qualità e la correttezza dell'informazione. 

Fino ad oggi tutti i cambiamenti che hanno interessato il sistema dell'informazione si sono trasformati solo ed esclusivamente in tagli all'occupazione e in un precariato dilagante che non fanno bene al nostro sistema democratico - conclude D'Alberto - per questo credo sia necessario mettere insieme istituzioni, ordine e sindacato per trovare, insieme, una strada che tuteli il sistema informativo e, quindi, il diritto dei cittadini a un’informazione di qualità che solo dei professionisti possono offrire”.