×

Avviso

Non ci sono cétégorie

Schermata_2024-05-20_alle_21.12.12.png
A meno che, nella giornata di oggi, o al massimo entro la prima mezza giornata di domani, sua Gianguidità non venga folgorato da un’improvvisa illuminazione, di rimpasto o azzeramento, o meglio: di azzerimpasto, prima del Consiglio Comunale di domani non si parlerà.
Perché il problema resta sempre quello del quale vi scrivevo qualche giorno fa: dodici richieste per dieci posti.
Nove assessori e il Presidente del Consiglio.

Le richieste sono chiare:
Tre posti li rivuole Insieme Possiamo

Tre li vuole il Pd che adesso ne ha due

Due li rivuole Bella Teramo di Cavallari

Due li vuole In Comune per Te che adesso ne ha uno

Uno li rivuole Teramo Vive

Uno lo rivuole il Movimento Cinque Stelle.

La partita, è tutta nelle mani del Sindaco, che deve solo decidere a chi negare un posto, per far quadrare i conti. 

Per essere più chiari: chi scontenterà?

Applicando un parametro matematico, la soluzione sarebbe fin troppo facile: via i Cinque Stelle e via il secondo assessore di Bella Teramo. 

Per quello che riguarda i pentastellati, la spiegazione è semplice: il campo largo è talmente largo che non riescono a ritrovarsi e i grillini ormai rientrano tra le specie in via di estinzione tutelate dal Wwf.

Per quello che riguarda Bella Teramo, non c’è neanche bisogno di spiegarlo, visto che Jhonny Cavallari, l’assessore degli annunci di lavori pubblici, è oggi consigliere regionale grazie al partecipato impegno di tutta la Maggioranza.
Quindi, quantomeno per gratitudine, dovrebbe rinunciare alle pretese della doppia poltrona, anche perché vanta un gruppo consiliare numericamente identico a quelli di In Comune per Te e di Teramo Vive, quindi nessun “Cencelli” gli consente pretese.

E invece, pretende.
Eccome.

La Lista Bella Teramo non ha fatto passi indietro: due assessori aveva e due assessori rivuole.
Una pretesa che, specie in casa Pd, sta alimentando un crescente malumore, con un ribollente nervosimo che potrebbe sfociare in azioni anche clamorose.

Qualcuno, a margine, sussurrando, propone di quadrare i conti togliendo l’assessorato ai Cinque Stelle e quello di Teramo Vive, perché di fatto un gruppo della Lista di Di Bonaventura non esisterebbe più (anche se Rajola giura fedeltà valdesca).
Sulla cacciata del pentastellato, siamo convintamente d’accordo, sull’eventuale cacciata di Teramo Vive… matematicamente no
Verrebbe da chiedersi perché dovrebbero perdere una rappresentanza di governo i 2111 elettori della lista di Di Bonaventura e non mantenerne comunque una i 2426 di Cavallari. 

La soluzione è semplice.

In fondo, è una questione di palle… sul pallottoliere.



Ad’A