Notoriamente i secondi mandati dei sindaci sono meno efficaci dei primi e sicuramente D'Alberto non fa eccezione.
Quello che è anomalo è che in questo caso anche il primo mandato è stato incredibilmente improduttivo di risultati per la cittadinanza.
Ricordo che nelle casse comunali giacciono circa 200 milioni, molti dei quali sin dal 2017, destinati dallo Stato per riqualificare le decine di scuole e tutti gli edifici pubblici danneggiati dai terremoti.
A ciò debbono aggiungersi 106 milioni provenienti dal PNRR destinati a 31 interventi edilizi e immobiliari da realizzare entro 32 mesi da oggi.
Spero vivamente che i finanziamenti non debbano tornare indietro per i ritardi nei termini perentori che il PNRR richuede (penso ai 10 milioni del teatro comunale laddove l'amministrazione ha combinato un pasticcio sancito dal TAR).
Dal giugno 2018 (mese dell'insediamento del sindaco in carica) a maggio 2024 (sei anni consecutivi di amministrazione) i lavori tangibili realizzati dal Comune sono pochissimi:
1) riqualificazione asilo di Villa Ripa per 315.000 euro (procedimento già avviato da Brucchi);
2) impiantistica della nuova scuola di Contrada San Benedetto per circa 200.000 euro (edificio già costruito da Brucchi, con onerosi contenziosi in atto);
3) riqualificazione ex scuola Carlo Febbo per circa 600.000 euro (ottenuti dalla mia lista civica).
Poco più di un milione speso in sei anni, mentre circa 300 milioni attendono di essere messi a terra nei restanti 4 anni.
Ciò che invece ha funzionato sono le feste e le festicciole, le erogazioni senza bando elargite a chi aggradava alla Giunta, in questo caso con una Spesa di molti milioni.
Ma non è così che si sviluppa e cresce una città, e infatti dal 2018 ad oggi Teramo ha perso ben 3.000 residenti, segnando un record negativo che non ha eguali nella plurimillenaria storia cittadina, e il confronto con gli altri tre Capoluoghi di provincia abruzzesi è impietoso sotto ogni profilo.
Il Sindaco forse non ha capito che il fattore tempo è determinante: ritardare di anni la messa a terra dei lavori significa perdere vantaggio competitivo, impedire che molti residenti si trasferiscano, impedire che molti esercizi chiudano, impedire che artigiani e industrie aprano.
Un Comune lento è un fattore di sottosviluppo.
MARIA CRISTINA MARRONI