Non è passato neanche un giorno, dal l’annuncio della sua decisione di entrare nel gruppo misto, che l’ex capogruppo di Insieme Possiamo, Andrea Core, rifila la prima vergata a sangue all’amministrazione comunale. La critica è per il bando per la gestione degli asili, che il Comune ha pubblicato e che Core contesta apertamente, perché non tutelerebbe i posti di lavoro. L’attacco è all’amministrazione certo, ma soprattutto al vicesindaco Stefania Di Padova, che è del Pd, cioè dell’unico partito che potrebbe avere, con Di Marcantonio, un assessore in più. Il nuovo Core ha lanciato la prima granata, chiedendo il ritiro dell’atto. E tra i "mi piace" al post di Core, non può non saltare agli occhi la presenza di Graziella Cordone, consigliera di maggioranza (oggi lista In Comune per Te), che ha anticipato Core nel lasciare Insieme Possiamo e che, non è un mistero, ha sempre mal digerito l'esclusione dalle nomine assessorili, anche perché avrebbe di certo potuto dare un contributo importante.
E siamo solo all’inizio.
Questo è il post di “attacco” di Andrea Core
“Quando 4 anni fa l’Amministrazione D’Alberto avviò un percorso di rivoluzione dei nidi comunali lo fece nella consapevolezza del ruolo centrale che la realtà teramana ha sempre rappresentato a livello regionale e nazionale. Dopo anni di immobilismo totale e di mancati investimenti, sono state prese scelte complesse ma che nel lungo periodo avevano dimostrato tutta la loro bontà, riuscendo a dare nuova linfa e nuove prospettive ai servizi educativi teramani, alle famiglie, alle bambine e ai bambini, ed anche allo stesso personale educativo che ha sempre dedicato anima e cuore a questo servizio. A titolo esemplificativo è giusto ricordare come si sia passati dai 120 bambini e bambine ammessi agli oltre 250; il concorso che ha portato all’assunzione di quasi 20 educatrici ed educatori; il bando di concorso per l’assunzione di un coordinatore pedagogico; la stesura del nuovo progetto pedagogico per la prima volta sottoscritto anche dalle realtà private di Teramo: una garanzia di qualità per tutti; la previsione del servizio gratuito per le famiglie economicamente svantaggiate. In questo anno, nel nuovo ruolo che oggi ricopro, ho preferito il silenzio supportato da un’attività quotidiana di dialogo con l’amministrazione per evitare che quanto di buono fatto e seminato non venisse disperso.
Ho vissuto con estrema amarezza ogni momento di blocco, rallentamento o scontro generatosi su un tema così importante per la nostra realtà e per il futuro di tutti i teramani. Se oggi rompo questo voto di silenzio è perché credo che si stia arrivando ad un punto di non ritorno e sul quale invito tutta l’amministrazione ad un supplemento di riflessione. L’ultimo bando di gara, recentemente pubblicato, pur contenendo aspetti positivi al proprio interno, risulta carente su due aspetti di vitale importanza: garanzie occupazionali per il personale impiegato e garanzie di continuità di un servizio che non può subire rivoluzioni costanti ma che oggi ha dimostrato di avere gambe per camminare. Se non si mettono in sicurezza lavoratori ed imprese il rischio, se non la certezza, è che alla fine il prezzo più alto lo paghino gli utenti, ossia bambine e bambini con le loro famiglie. Pertanto invito l’amministrazione comunale a tornare sui propri passi, a ritirare l’atto in autotutela e a correggere gli errori relativi ad occupazione del personale e durata dell’appalto: lo dobbiamo alle operatrici, alle famiglie, ma soprattutto alle bambine e ai bambini.”