I sindacati proclamano lo stato di agitazione all'Arpa e chiedono un incontro con D'Alfonso
Il presidente dimissionario della società Arpa Massimo Cirulli, ancor prima di abbandonare la barca che stava affondando, ha pensato bene di sferrare un ultimo e fatale colpo mortale alla partecipata Sistema Spa (società detenuta dalla stessa Arpa con il 62% oltre che da altri soci quali Di Fonzo Spa, Gtm Spa, Ferrovia Adriatico Sangritana ecc.) che dal 1996 gestisce i servizi complementari al trasporto pubblico quali pulizia, rifornimento e movimentazione bus nonché la vendita/distribuzione dei titoli di viaggio e attività di informazione all'utenza (call center). Lo scrive in una nota congiunta i sindacati di categoria.
IL DOPPIO NO DI CIRULLI PRIMA A MORRA E POI A D’ALFONSO - Dopo aver disatteso le indicazioni dell’ex Assessore ai trasporti Giandonato Morra, l’avv. Massimo Cirulli ha opposto un bel “NO” anche al Presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso il quale, come da impegni assunti sia in campagna elettorale che da neo Governatore dell’Abruzzo, aveva rappresentato agli oltre 100 lavoratori e alle stesse organizzazioni sindacali, la volontà della Regione ovvero della proprietà di non perseguire la privatizzazione delle attività espletate dalla società Sistema.
PER IL GOVERNATORE D’ALFONSO LA SOCIETA SISTEMA RAPPRESENTA ANCORA UN “FILETTO DI LAVORO”? - Luciano D’Alfonso era stato estremamente esplicito nelle proprie dichiarazioni arrivando ad affermare che Sistema “deve rimanere parte integrante di Arpa” poiché costituisce un ramo di azienda garantito dalla certezza della domanda (vendita dei biglietti e pulizia dei mezzi). Un vero “Filetto di lavoro” aveva dichiarato per la quale, secondo lo stesso D’Alfonso “se ci trovassimo nella famiglia Agnelli, Giovanni la darebbe al migliore dei suoi figli…”.
Parole chiare a seguito delle quali le organizzazioni sindacali responsabilmente sospesero lo sciopero dei dipendenti di Sistema all’epoca proclamato per il 16 giugno scorso.
MA IL PRESIDENTE NON HA FATTO I CONTI CON IL CINISMO DI CIRULLI - Ma il Presidente D’Alfonso aveva evidentemente sottovalutato il cinismo dell’ex Presidente di Arpa Cirulli, il quale poco prima di rassegnare le dimissioni, ha portato a compimento il proprio disegno dando il via al bando di gara, rifiutando al tempo stesso qualsiasi passo indietro e respingendo qualsiasi intervento dall’esterno, perfettamente consapevole di rappresentare l’unico soggetto, unicamente al proprio Cda, in grado di fermare la procedura di affidamento dei servizi di pulizia.
E questo lo sa bene anche il Prof. Luciano D’Amico, neo Presidente dell’Arpa, il quale ha fatto chiaramente intendere ai sindacati che non sarà senz’altro lui a fermare una gara già formalmente avviata, soprattutto se la Regione non porrà fine al proprio atteggiamento pilatesco.
I SINDACATI PROCLAMANO LO STATO DI AGITAZIONE E CHIEDONO UN CONFRONTO CON IL PRESIDENTE D’ALFONSO - I lavoratori della società Sistema non ci stanno a subire le ritorsioni di chi, con le proprie scelte scellerate, ha contribuito ad affossare il gruppo Arpa e nel corso di un’assemblea carica di tensione tenutasi nei giorni così, non hanno nascosto la propria rabbia per essere stati raggirati.
Ma i lavoratori di Sistema nel dare mandato ai sindacati di intraprendere le opportune iniziative di lotta, contestano anche l’operato della Regione che senza aver definito il piano industriale della nascente azienda unica né tantomeno l'assetto da dare alla stessa, sembrerebbe già orientata a pronunciarsi per l’incompatibilità e la non sostenibilità della esecuzione dei servizi di pulizia all'interno della azienda unica
Nel proclamare lo stato di agitazione di tutto il personale, le Organizzazioni Sindacali chiedono un incontro urgente (alla presenza dei lavoratori) con il Presidente D’Alfonso invitandolo sin da ora a mantenere gli impegni assunti affinché la Società Sistema, alla luce della manifestata disponibilità delle maestranze a fornire il proprio apporto nella razionalizzazione dei costi del personale, resti parte integrante di Arpa oggi e della futura azienda unica domani.