Cali di incassi, proprietari obbligati a far lavorare di meno i propri dipendenti e negozi che si arrendono e pensano di chiudere bottega anche per il caro rifiuti. Quest’anno non è dei migliori, in tema di presenze turistiche, e le periferie soffrono per un’isola pedonaleestiva che soffoca le attività. «Volutamente, non ci sono quasi mai attrazioni dalle nostre parti»spiega alquanto irritato un commerciante della periferia sud di Pineto «Nonostante ciò, siamo bloccati ogni sera da un’isola pedonale deserta. Ha ragione chi ipotizza di riaprire al traffico la Via D’Annunzio, almeno nel tratto che arriva a Via Da Vinci». Insomma, quando si chiedono le cause dei locali vuoti e dei mancati incassi nel quartiere Corfù, come nella parte nord di Pineto, il coro che si ottiene in risposta è unanime: «L'isola pedonale ci sta uccidendo». Sull’argomento intervenne pubblicamente l’ex assessore Filippo Da Fiume, ora consigliere di maggioranza. «Senza alcun intento polemico nei confronti di nessuno», scrisse nel suo profilo Da Fiume sulla solita ordinanza di chiusura pedonale della Via D’Annunzio «ma come ho più volte sostenuto, più che estenderla, sia come fascia oraria che come numero di vie interessate, io personalmente la toglierei proprio l’isola pedonale così come è concepita oggi nella nostra Pineto. La limiterei, casomai, solo al tratto di via D’Annunzio, a partire dalla zona Garden a sud fino al Belvedere a nord (e nemmeno tutte le sere!).L’enorme tesoro che abbiamo si chiama pineta, ed è la pineta che dobbiamo far vivere la sera, con gli stabilimenti balneari aperti, valorizzando la sua bellezza impareggiabile. Bellezza che va resa fruibile, ovviamente nel rispetto della sua vocazione naturalistica.Fin quando questa città non capirà di avere delle incommensurabili potenzialità inespresse, farà grande fatica a far sviluppare turismo e commercio. E i palliativi, perché siamo onesti, tali sono, come l’isola pedonale, che aveva certamente senso negli anni 80/90, quando Pineto era letteralmente invasa da turisti di ogni età, oggi non hanno più ragione di esistere.Bisognerebbe avere il coraggio di cambiare…questa amministrazione, di cui faccio parte, avrà questo coraggio? Vedremo, io nel mio piccolo cercherò di dare il mio contributo!!». Insomma, la pedonalizzazione dell’intera Via D’Annunzio, così come viene gestita, non piace più e danneggia l’indotto economico e turistico. Si aggiunge poi che mancano, mercatini a parte, iniziative attrattive nell’area: ciò comporta un’inevitabiledesertificazione della via. Con il traffico auto, nelle aree periferiche, come Corfù, sicuramente bar e ristoranti avrebbero un maggiore indotto di presenze. Va poi aggiunto che, nella notte dello sport l’area è stata del tutto ignorata. In sostanza c’era la solita isola pedonale, ma con zero postazioni di sport o musicali. Accadeva poi che, nel tratto di Via D’Annunzio che dalla chiesa arrivava fino al cosiddetto Belvedere si sovrapponeva la musica delle postazioni musicali e le aree sportive erano attaccate l’una con l’altra. Qualche commerciante, dato la palese disparità di trattamento tra i commercianti ed esercenti del centro, rispetto alle periferie, chiedono anche un abbassamento tariffario della Tari per le zone fuori dal centro cittadino, dato che l’indotto lavorativo, mancando anche quasi sempre eventi, è nettamente minore.
Mauro Di Concetto