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image_123650291.JPGÈ oramai guerra aperta a Pineto tra maggioranza e opposizione sul cosiddetto “Tari Gate”. La questione del dipendente del Comune di Pineto sulla cui condotta la Procura della Repubblica di Teramo ha aperto un'inchiesta per truffa e peculato, a seguito delle denunce di alcuni cittadini, vede intervenire ancora una volta il gruppo consiliare di opposizione Pineto Riparte. Il sindaco, a quanto pare rigetta la convocazione del consiglio comunale in seduta straordinaria e convoca, unitamente ad altri punti, l’assise civica non nell’usuale sede consiliare al pian terreno del polifunzionale, ma bensì all’aperto e nella piazza dell’antico borgo di Mutignano. Una iniziativa che non è piaciuta affatto all’opposizione che ha investito direttamente il Prefetto. “Come già dato atto in un precedente comunicato stampa” scrivono in una missiva i componenti della minoranza “alcuni giorni fa abbiamo depositato una richiesta di Consiglio Comunale straordinario ed urgente, unitamente ad una mozione tesa alla istituzione della Commissione di garanzia e controllo cui sono demandati gli accertamenti ed i controlli necessari sul servizio di riscossione ed accertamento TARI, oltre a 6 interrogazioni con cui si chiede a Sindaco e Giunta di spiegare ai cittadini le modalità di assunzione, l'operato, gli obiettivi da raggiungere o raggiunti dal dipendente in questione, eventuali premi a questi corrisposti, nonché le modalità di riscossione adottate dal dipendente. Ciò anche in virtù del decreto emesso dal sindaco di Pineto, in data 11.07.2024, avente ad oggetto la revoca di altro decreto sindacale del 2021 con cui il dipendente era stato nominato funzionario responsabile della riscossione; detta revoca si fondava su di ..... “una oggettiva situazione di incompatibilità ambientale, la quale ha reso non più idonea la collocazione del predetto dipendente all’interno dell’area ragioneria e finanza ....” in quanto “sono stati segnalati presunti pagamenti relativi alla Tari che alcuni contribuenti avrebbero rappresentato di aver fatto, con consegna di denaro in contanti, nelle mani del dipendente ..., con il rilascio di ricevute attestanti la consegna in denaro, con pratiche assolutamente non contemplate dalle vigenti disposizioni, ed altresì in assenza di rendicontazione di tali somme effettuata dal suddetto dipendete nei confronti dell’Ente”. A fronte di quanto sopra il Segretario Generale dell’Ente disponeva in via cautelativa la mobilità interna del dipendente, stabilendo la revoca delle sue funzioni con effetto immediato per ragioni di urgenza legate al pericolo di reiterazione della condotta e all’esigenza di tutela dell’interesse pubblico. In data 22.07.2024 – proseguono i consiglieri del gruppo Pineto Riparte - si svolgeva la conferenza dei Capigruppo, nella quale il consigliere Leonzio (delegato dal Capogruppo Pallini) reiterava la richiesta di fissazione di una seduta straordinaria del Consiglio comunale. Considerata la inspiegabile resistenza del sindaco e del presidente del C.C. a fissare una seduta straordinaria, il consigliere Leonzio, richiamava i membri della maggioranza all'osservanza dell'art. 35 comma 4 del Regolamento del C.C. secondo cui “...il Consiglio è convocato in adunanza straordinaria quando la stessa sia considerata necessaria da...almeno un quinto dei consiglieri comunali”. Ciononostante, il 23.07.2024 perveniva convocazione del Consiglio comunale in seduta ordinaria per la data del 29.07.2024 con l'inserimento degli argomenti proposti dall'opposizione, senza, però, che vi fosse traccia alcuna della seduta straordinaria. A fronte di quanto sopra, abbiamo formalizzato una nota al Prefetto di Teramo, con cui preso atto della condotta del presidente del consiglio comunale, che sin dalle prime battute sta dimostrando faziosità, e scarsa disponibilità nel ruolo ricoperto, abbiamo richiesto che, previa diffida, il Consiglio comunale straordinario sulla questione Tari sia convocato direttamente dal Prefetto, ai sensi dell'art. 39 comma 5 della L. n. 267/2000 (TUEL). La nota di che trattasi è stata inviata per il tramite del Comando dei Carabinieri di Pineto anche alla Procura della Repubblica di Teramo. In attesa delle determinazioni del Prefetto non possiamo che stigmatizzare l'atteggiamento poco collaborativo dell'amministrazione comunale, teso che il Comune di Pineto è certamente parte lesa, sia dal punto di vista dell'immagine, che da quella finanziaria e sebbene ci sia stato un provvedimento di revoca del dipendente dalle sue funzioni, nulla, sindaco, assessore di riferimento o capogruppi di maggioranza, hanno proferito dinanzi alla lettera con cui il dipendente in questione affermava di essere autorizzato a porre in essere la condotta sotto inchiesta. Allo stesso modo non può che stigmatizzarsi l'operato dell'amministrazione comunale che non si è ancora pregiata di esortare pubblicamente i nostri concittadini, che avessero esposizioni debitorie con il Comune, di controllare presso gli uffici dell'Ente se vi siano o meno irregolarità o perplessità su tali posizioni e nel caso rivolgersi alla Autorità preposte, come invece stiamo facendo noi del gruppo Pineto Riparte, già da tempo”. Intanto negli scorsi giorni è stata vista la Guardia di Finanza accedere nel palazzo e le denunce, pur se le indagini sono segregate dalla magistratura, sembrano crescere di giorno in giorno. Si attende dunque il responso del Prefetto che, nel qual caso accolga l’istanza dell’opposizione, creerebbe forte imbarazzo in giunta.

Mauro Di Concetto