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È un voto contrario espresso con decisione quello delle opposizioni verso i piani di rientro presentati dalle quattro Asl nella seduta odierna della V commissione sanità. 
“I Piani presentati sono la conferma che il “modello Abruzzo” della sanità abruzzese, tanto decantato dal centrodestra, non è altro che un modello di inefficienza e pressapochismo, che ha portato le nostre aziende sanitarie ad accumulare un disavanzo di 199 milioni di euro. Come denunciamo da tempo, per coprire almeno una parte di disavanzo,  sono previsti Piani di rientro che prevedono tagli a medicinali e prestazioni, eventuali accorpamenti dei reparti e possibili blocchi del turn-over per gli operatori sanitari. Un programma quindi invotabile in quanto ricadrà direttamente sulla pelle dei cittadini abruzzesi” ad affermarlo al margine della Commissione i consiglieri di opposizione di PD, M5S, Azione, AVS e Abruzzo Insieme, che compongono il Patto per l’Abruzzo. “Stupisce – continuano - il favore della maggioranza su documenti che di fatto smentiscono tutto quanto sostenuto dal centrodestra negli ultimi mesi e mettono nero su bianco il fallimento della Giunta sulla programmazione economica e l’infattibilità di progetti, come la Rete ospedaliera, giudicata a chiare lettere non finanziata da tre asl su quattro. 
Le stesse osservazioni ai Piani di rientro, presentate dalla maggioranza, confermano tutte le nostre rimostranze e palesano un clima di lavoro viziato dalla volontà di scaricare la responsabilità dei fallimenti tra Direzioni Asl, Giunta e dipartimenti. Quanto accaduto è un fallimento che avevamo previsto e denunciato più volte, nonostante la propaganda serrata da parte di Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia. Oggi, che le carte sono scoperte, il castello di propaganda costruito dal centrodestra implode su se stesso, con tutti i disagi che questo comporta sul diritto alla salute dei cittadini abruzzesi. 
Ora è indispensabile che si attui un cambio radicale nella programmazione economica e sanitaria di Regione Abruzzo: sei anni di gestione centrodestra hanno generato danni che ci vorrà grande impegno per risanare, senza spendere male neanche un euro" concludono.
" I piani di rientro sono tecnicamente falsi, nel senso che si fondano su un presupposto che non è saltato: la sostenibilità del sistema sanitario regionale. I piani sono incompatibili con quanto emerso dal Rapporto sulle sanità regionali della Ragioneria Generale dello Stato: l'Abruzzo è terz'ultima tra le Regioni per la spesa sanitaria pro capite e tra le primi tre per il ricorso a spese personali per pagarsi le cure.  I tagli a prestazioni, farmaci e possibili accorpamenti non sono sostenibili, andiamo oltre il fattibile. Mi chiedo come mai nessuno solleva una questione di fondo: com'è stato possibile che gli stessi manager che oggi presentano quei piani di rientro sono gli stessi che nei loro bilanci di previsioni prevedevano i pareggi di bilancio, salvo riscontrare perdite continue, fino a 190 milioni di euro ?. Ora è necessaria una verifica contabile molto approfondita ". E' la dichiarazione di Camillo D'Alessandro, Presidente regionale di Italia Viva.