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paologattiok2Se la questione del “Delfico” non fosse una cosa maledettamente seria, ci sarebbe da ridere come al festival della comicità rispetto alle dichiarazioni di Camillo D’Angelo, il quale in ordine sparso sostiene quanto segue:
1) che io non abbia mai partecipato a tavoli istituzionali sulla questione: come è noto a tutti ho partecipato a tutte le riunioni in Prefettura, e forse se sono disponibili i locali dell’ex Consorzio Agrario per i nostri ragazzi, il sottoscritto ne sa qualcosa in più del D’Angelo; di certo non ho partecipato a incontri più o meno riservati ai quali non sono stato invitato (per fortuna)
2) che io non abbia dato alcun supporto sulla questione: peccato che proprio mercoledì sera mi ha ringraziato pubblicamente sull’emittente super j, per il mio impegno sul comodato dell’area ex utap, nella quale, tuttavia, mi pare che Egli non abbia intenzione di costruire una scuola;
3) che io non abbia mai amministrato: mi farebbe piacere dargli ragione ma a 29 anni ero assessore a Teramo e a 33 assessore regionale, sembra in entrambi i casi con buoni risultati, a vedere il successivo giudizio degli elettori;
4) che io non abbia competenze tecniche: su questo posso dare ragione, non sono stato mai ingegnere e mai mi sono spacciato per tale;
5) che vorrebbe farmi un corso di formazione alla politica: prenderò in considerazione di recarmi a farlo da lui a Valle Castellana, ma solo a titolo gratuito perché si pagano le cose che valgono qualcosa.
Infine, tornando alle cose serie dopo questa sequela scomposta di amenità, posso capire che lo stimolo a far tornare il Delfico al Delfico possa dare noia a qualcuno, ma l’idea di fare ricorso è stata condivisa da tutti nei tavoli istituzionali, ed allo scopo di far tornare ragazzi docenti e personale a piazza Dante, con serenità e soddisfazione per le famiglie.
Se qualcuno ha cambiato idea, non si deve innervosire, deve solo fornire le spiegazioni ai cittadini e alle istituzioni del perché, se domani mattina la scuola fosse libera da provvedimenti, non potrebbe tornare al suo normale utilizzo.
Dovrebbe dire che il problema non risiede nel provvedimento giudiziario, ma in qualcos’altro. E' questa la replica del consigliere regionale Paolo Gatti a Camillo D'Angelo rilasciata a certastampa oggi pomeriggio.