“Presidente, attento, perché la vogliono buttare in caciara”. L’invito del consigliere Lancione, riconosciuto maestro di stile dei lavori consiliari, resta sospeso nel vuoto, quando lo rivolge al presidente del Consiglio Melarangelo, e sulle prime non si intuisce a cosa si riferisca. Brilla, però, sul tavolo della minoranza, un tapiro dorato, e allora si intuisce che sia il destino di quel tapiro la preoccupazione del consigliere Lancione, del quale tutti ricordano l’eleganza di alcuni indimenticabili interventi, e quindi l’attenzione che egli (si noti la classe di questo pronome) riserva allo stile dei lavori consiliari. Quel tapiro, in realtà è per l’Ipogeo, o meglio per l’assessore Di Marcantonio, che aveva promesso la riapertura dell’Ipogeo il 18 novembre, cioè oggi. Ovviamente, non è successo, ma ad onor del vero, l’assessore strada facendo l’aveva annunciato questo ritardo (a Certastampa aveva parlato di dicembre), ma stavolta riferisce di un problema legato alla pioggia... c'è da sperare che non nevichi, ma intahto i lavori vanno avanti. Corona interroga, il tapiro resta dov’è, soprammobile silenzioso, appena citato e accarezzato da Corona, per la soddisfazione del consigliere Lancione e di chi, in maggioranza, aveva addirittura preallertato il poliziotto locale in servizio, perché agisse - all’occorrenza - contro il tapiro. Abbiamo tenuto, per un attimo, che intervenisse in difesa dello stesso povero tapiro anche l’assessora al benessere animale, Pina Ciammariconi, che anche oggi ha offerto il tradizionale contributo di idee, e quell’imperdibile azione di pungolo al dibattito consiliare, che ci rendono lieve il pensiero dei cinquemila euro di stipendio, grazie ai quali ogni mese ci assicuriamo la qualità del suo apporto.
(ad'a)