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Affrontare la "questione Provincia". Tradotto, verificare l'esistenza o meno delle condizioni per votare la proposta del nuovo Statuto della Provincia di Teramo e le linee programmatiche del presidente Renzo Di Sabatino. Con questo punto all'ordine del giorno il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, aveva convocato in riunione, per lunedì scorso, presso la sede di Futuro In / Forza Italia in via Vittorio Veneto a Teramo, tutti i sindaci del Centrodestra. Ma, evidentemente, l'ordine del giorno rilanciato da Brucchi a mezzo sms non deve essere affatto andato giù a numerosi sindaci, in primis quelli della Vibrata ma non solo, che hanno fatto sapere di non potervi prendere parte. Ufficialmente, ognuno per motivi personali o impedimenti istituzionali. Ufficiosamente perchè non piace e non convince la strategia anti-Di Sabatino che si vorrebbe tentata da una parte dei sindaci di Centrodestra capeggiati da Brucchi. E allora niente riunione. Il sindaco di Teramo, tramite sms, ne ha comunicato il rinvio a data da destinarsi. Ma i sindaci che non intendono affatto appoggiare la strategia teramana contro la Provincia del presidente Di Sabatino si preparano a guerreggiare. Quegli stessi sindaci che tanto poco hanno votato e fatto votare l'ex candidato presidente del Centrodestra, in via Milli, Gabriele Astolfi da Atri. Il banco di prova sarà l'Assemblea dei sindaci in Provincia, da convocare entro poche settimane, per votare il nuovo Statuto (dal quale dipenderanno, tra le tante cose, anche le deleghe da assegnare ai consiglieri provinciali eletti). Il presidente Di Sabatino ha già inoltrato a mezzo posta elettronica, a tutti i sindaci, le sue linee programmatiche. E c'è chi sostiene che proprio Di Sabatino abbia già fatto sapere a Brucchi che non ci saranno strategie valide per frenare il "cambiamento" in via Milli. brucchirenzo