«Non accetto di sentire lezioni di moralità politica da chi ha votato a favore un emendamento da 15 mila euro per il premio Di Venanzio (portato da Cavallari e bocciato a maggioranza). È ora di finirla - ha tuonato Marsilio - con questo moralismo. Non accetteremo più lezioni da nessuno». Lo ha detto, ieri sera, il Presidente della Regione Marco Marsilio alla Minoranza, che voleva dare lezioni di etica e moralità a chi la cosidetta "Legge Mancia" l'ha voluta in Abruzzo, e cioè il centrosinistra.
Nel suo intervento D'Amico ha spiegato: «È giusto sostenere Comuni e associazioni, ma credo che lo si debba fare con trasparenza e criteri oggettivi, per evitare che in uno Stato moderno si verifichi il fatto che dei politici non si limitino a stanziare risorse su capitoli, ma scelgano i beneficiari ed è evidente il livello di sudditanza. Parliamo di stessi fondi da elargire ma con criteri oggettivi, diamo la possibilità a tutti i Comuni di partecipare, non è possibile che a Trasacco (L'Aquila) siano stati dati undici contributi e circa 60-70 Comuni non hanno avuto alcun contributo, non credo sia giusto». «Voglio essere chiaro ha detto ancora Marsilio: o questa polemica finisce, o la Maggioranza ne trarrà le debite conseguenze, perché spartire di notte e gridare allo scandalo di giorno non è concesso a nessuno». Il governatore sulla "Legge Mancia", ha parlato di «una campagna denigratoria», ricordando che «la manovra d'Aula somma lo 0,2% del bilancio regionale, di quanto la Giunta ha messo in bilancio».
E.d.C.