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MANOLADIPASQUALE

Come si può anche solo ipotizzare di togliere la presidenza del Comitato Ristretto dei Sindaci a Gianguido D’Alberto, sindaco della città di Teramo?
Una simile decisione non rappresenterebbe soltanto un affronto politico, ma rischierebbe di compromettere seriamente la centralità della città capoluogo di provincia e di indebolire l’intero sistema delle scelte sanitarie territoriali. La sanità teramana riveste un ruolo strategico per l’intera provincia, e la città di Teramo, in quanto capoluogo, deve mantenere il suo ruolo guida, anche per garantire una visione equilibrata e lungimirante nella gestione delle politiche sanitarie. È in questa prospettiva che la figura del sindaco del capoluogo, attraverso la presidenza del Comitato Ristretto dei Sindaci, diventa essenziale: è lui a rappresentare l’interesse collettivo e a garantire il raccordo tra le necessità dei territori e la programmazione sanitaria regionale. Tra i temi cruciali per il futuro della sanità teramana vi è il nuovo ospedale provinciale, una struttura che rappresenta una priorità assoluta per l’intera comunità. La realizzazione di un ospedale moderno, attrezzato e accessibile deve essere accompagnata da una governance forte, in grado di pianificare investimenti e risorse, evitando dispersioni e disuguaglianze. Privare Teramo della presidenza del Comitato significa indebolire la capacità di indirizzo strategico, frammentando le decisioni e, di fatto, penalizzando la provincia intera. In questo contesto, diventa essenziale anche l’unità della politica nel perseguire le scelte strategiche. La sanità non può essere oggetto di divisioni o strumentalizzazioni politiche, ma deve essere un terreno comune dove prevale l’interesse dei cittadini e del territorio. I rappresentanti politici, indipendentemente dalle loro appartenenze, hanno il dovere di collaborare per garantire un sistema sanitario efficiente e rispondente ai bisogni della comunità. Solo con un fronte unito si può ottenere una pianificazione solida e inclusiva, che sappia rispondere alle sfide future e valorizzare le eccellenze del territorio. La città capoluogo, per la sua posizione geografica, storica e istituzionale, non può essere relegata ai margini del dibattito e delle scelte politiche. La centralità di Teramo non è soltanto simbolica, ma si traduce in una leadership che ha sempre garantito equilibrio e rappresentanza per tutti i comuni della provincia. Mettere in discussione questo ruolo significa creare un pericoloso precedente che potrebbe compromettere l’unità e la coesione territoriale, a scapito dei cittadini e dei servizi essenziali, come la sanità. In un momento in cui la sanità abruzzese deve affrontare sfide decisive, dal potenziamento delle strutture ospedaliere alla medicina territoriale, è fondamentale che il capoluogo rimanga il perno attorno al quale ruotano le scelte strategiche. Ridimensionare il ruolo di Teramo significherebbe non solo indebolire la città, ma anche perdere un punto di riferimento indispensabile per l’intera provincia La politica deve garantire che le decisioni siano prese nell’interesse dei cittadini, e non con logiche che rischiano di frammentare il territorio. La presidenza del Comitato Ristretto dei Sindaci non è un privilegio, ma una necessità per assicurare che il capoluogo possa continuare a svolgere la sua funzione di guida nell’interesse collettivo.

MANOLA DI PASQUALE