Teramo/Pomante invita il Sindaco allo sciopero fiscale, Brucchi domani a Roma per difendere i fondi per le scuole
Alla luce degli ulteriori tagli apportati dal governo centrale alle risorse delle autonomie locali, ai quali si aggiunge la “perla” dell'assoggettamento ad IMU dei terreni agricoli, viene spontaneo ricordare ai teramani che, purtroppo, l'avevamo detto in tempi non sospetti – noi dei movimenti civici - che la “corazzata” del centrodestra e la “nave appoggio” del centrosinistra si sarebbero schiantate sugli stessi scogli.
Era sufficiente esaminare i provvedimenti del Governo, le richieste dell'Unione Europea, i progetti della Regione ed i bilanci del Comune di Teramo e delle municipalizzate, per pronosticare una fine ingloriosa dei nostri territori a fronte di una politica di sviluppo e di tagli alla spesa inesistenti.
L'avevamo detto che le scelte future di un Governo “sinistro” più che di sinistra, sarebbero state drastiche, per rispettare il patto di stabilità, e che le politiche per il lavoro e per le attività produttive di una Regione “maldestra” sarebbero state fallimentari, così come avevamo preannunciato gli effetti devastanti che le municipalizzate e la gestione dei prodotti finanziari avrebbero avuto sul bilancio del comune: “spazzatura”, per esattezza.
Ora i nodi vengono al pettine, non tanto e non solo per la crisi che affligge tutta l'economia occidentale e per i tagli che gravano su tutti i Comuni (anche quelli in cui si continua a vivere bene, stranamente) ma, soprattutto, per l'incapacità dei nostri amministratori di progettare il futuro e di mettere in campo una squadra di persone in grado di guidare la città fuori dal pantano in cui è bloccata.
Quali sono i provvedimenti che dovrebbero rilanciare la nostra economia e garantire lavoro ai nostri giovani? Incentivi al turismo e alla cultura pari a zero. Provvedimenti a sostegno delle poche attività produttive rimaste pari a zero. Iniziative volte a promuovere l'immagine e i prodotti locali pari a zero. Innovazione e semplificazione pari a zero.
Il pensiero è fisso alle lotte interne dei partiti tradizionali, alle nomine per il rinnovo (per modo di dire) di alcune cariche pubbliche, all'organizzazione del Capodanno con qualche cariatide in declino, probabilmente per recitare il De Profundis insieme.
Il Sindaco dovrebbe ormai invitare i cittadini allo sciopero fiscale ma non può farlo, perchè commetterebbe, chiaramente, un illecito. Potrebbe, tuttavia, paralizzare il Comune rassegnando le dimissioni, con una decisione forte contro il governo centrale che, peraltro, impedirebbe agli uffici di provvedere per tempo sulle ulteriori tassazioni, in attesa del Commissario Prefettizio, con estrema soddisfazione dei teramani tutti.
Ed uscirebbe di scena con un atto di forza dal gradimento altissimo, che gli permetterebbe di recuperare punti nei confronti di una città quantomeno perplessa per gli ultimi avvenimenti, potendo ben aspirare a successivi e più importanti incarichi.
Intanto domani il Sindaco sarà a Roma insieme ad altri 600 colleghi per difendere i fondi per le scuole che il Governo Renzi vorrebbe tagliare.