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Gianluca-Pomante-foto-web Le dimissioni del Sindaco ed il conseguente scioglimento del Consiglio Comunale sarebbero i più grandi atti di affetto, di responsabilità e di protesta da porre in essere in questo momento così delicato per la città di Teramo. Con le ultime norme del Governo Renzi i teramani saranno chiamati ad un ulteriore esborso di circa 400.000 Euro che non sono attualmente in grado di sostenere, ammesso che già in precedenza tutti fossero in grado chiudere l'anno solare senza rinviare qualche pagamento a future rateizzazioni con Equitalia. Lo scrive in una nota Gianluca Pomante del Gruppo "Finalmente Pomante". Lo stesso Dirigente di Ragioneria e Finanza, nel corso dell'ultimo Consiglio Comunale, ha ammesso l'utilizzo dell'anticipazione di Tesoreria (una sorta di scoperto di conto corrente) per oltre 5 milioni di Euro che entro la fine dell'anno, con il pagamento di stipendi, tredicesime e mutui, supererà ragionevolmente gli otto milioni di euro. Con il nuovo anno, in sostanza, partiremo da -8 e non è un bel programma. A ciò potrebbe aggiungersi il pessimo risultato dei tributi locali di fine anno (con una percentuale di mancati pagamenti che attualmente sfiora il 40%, come evidenziato dal Sindaco qualche settimana fa) Il provvedimento del Governo Renzi, in sostanza, potrebbe essere il colpo di grazia verso il dissesto. Ebbene, non sfugge al comune cittadino che, in tali condizioni, solo provvedimenti eccezionali e coraggiosi potrebbero invertire la tendenza di una città ormai allo stremo. Provvedimenti che questa Amministrazione ha già dimostrato di non essere in grado di adottare, essendo in difficoltà perfino per la gestione ordinaria. Poiché risulta dal bilancio di previsione 2014 che il costo annuale degli organi istituzionali supera il milione di euro, tra spese dirette e indirette, indennità e forniture, le dimissioni del Sindaco e lo scioglimento del consiglio comunale comporterebbero per la città un risparmio di circa 600.000 euro per i prossimi sei mesi. Nel frattempo, tutti i provvedimenti finalizzati a vessare ulteriormente i cittadini sarebbero bloccati. Le dimissioni, insomma, sarebbero il modo migliore di aggiustare i conti ed evitare nuovi esborsi ai teramani. Dato che Sindaco e Assessori hanno più volte ribadito di non essere su quelle poltrone per denaro ma per passione, e che i consiglieri percepiscono indennità talmente irrisorie da poterne fare tranquillamente a meno, pensiamoci seriamente.