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1653316_10204001160822788_197946897352189552_n La Cisl di Teramo contesta fortemente la scelta del Comune di Teramo di non prevedere, nel nuovo bando di gara per l’affidamento del servizio scuolabus, garanzie e clausole ad hoc per il totale riassorbimento dei 22 lavoratori addetti. L’Assessore comunale all’Istruzione Piero Romanelli ha riferito alla stampa di voler fare il possibile per rispettare l’impegno assunto con i Sindacati ed i Lavoratori interessati. Per la Cisl tale impegno va tramutato immediatamente in fatti concreti in quanto costituisce il valido presupposto affinché si possa modificare senza indugio il bando di gara prima della presentazione delle offerte ed inserire le garanzie e clausole richieste. Lo scrive in una nota: Alberico Maccioni. Il parere negativo alla richiesta della Cisl, espresso dall’Avvocatura comunale, citato dall’assessore Romanelli e che ha “puntualizzato” l’impossibilità del Comune di obbligare il nuovo contraente ad avvalersi del personale attualmente utilizzato nel servizio, appare privo di fondamento e non supportato dalla normativa nazionale e comunitaria attualmente vigente in materia. Infatti, sia il Codice degli appalti pubblici che il decreto Legislativo in materia di contratti di lavoro, stabiliscono che gli Enti, compreso quelli locali come il Comune di Teramo, possono legittimamente prevedere clausole e norme sociali imperative per le imprese partecipanti che obbligano al riassorbimento dei lavoratori già impiegati presso l’impresa uscente. Anche l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici e la U.E. hanno più volte attestato la legittimità di tale pratica, peraltro utilizzata dalla quasi totalità dei soggetti pubblici committenti, nonché la conformità al diritto dell’Unione Europea della previsione dell’obbligo per l'azienda subentrante nell'appalto di assumere i lavoratori del precedente aggiudicatario ed occupati nel servizio oggetto di affidamento.  Come si vede, pur non disponendo della copia del parere emesso dall’Avvocatura Comunale, la Cisl ritiene che la puntualizzazione dello stesso Ufficio, richiamata dall’Assessore Romanelli, sia clamorosamente smentita dal D.Lgs 276/2003, dalla legge sugli appalti, dalla normativa europea e dalle Autorità Governative sui contratti pubblici e questo, se trattasi di una grossolana svista, non è certo comprensibile quando in gioco c’è il destino di 22 lavoratori e delle loro famiglie che giornalmente effettuano il loro servizio tra mille difficoltà e per stipendi che sono tutt’altro che lauti. A parere della Cisl, inoltre, garantire la continuità lavorativa dei 22 soggetti interessati oltre a rispettare la legge e le normative vigenti, risponde alla premura dell’Assessore Romanelli, in quanto il servizio che solleva tantissime famiglie non verrà certo messo in discussione o pregiudicato da coloro che da oltre un decennio lo svolgono giornalmente. Alla luce di quanto sopra la Cisl ribadirà nuovamente nella riunione di oggi, alla presenza del sindaco Brucchi, la richiesta imprescindibile di modificare il bando di gara inserendo le prescrizioni e le clausole sociali relative al riassorbimento di tutti i lavoratori interessati.