
C'è un numero che spiega bene il disastro della sanità abruzzese: 113 milioni di euro. È il disavanzo ufficiale certificato dalla Giunta Marsilio al termine del 2024. Ma attenzione: quei 113 milioni non sono il totale del buco, sono solo quello che ancora rimane da coprire dopo aver già bruciato fondi accantonati e manovre straordinarie. Il buco reale, quello generato dalla gestione sanitaria degli ultimi anni, è ben più grande. Con una delibera approvata ieri, la Giunta ha deciso come tappare l’ennesima falla: saranno ancora una volta i cittadini abruzzesi a pagare. Nel 2025 infatti si useranno 42,5 milioni di euro derivanti dall’aumento dell’addizionale regionale IRPEF, cioè più tasse prese direttamente dai redditi di chi vive e lavora in Abruzzo. Non bastasse, si impiegheranno 70,5 milioni provenienti dalle entrate fiscali già incassate – soldi che dovevano servire a finanziare servizi, scuole, trasporti, sviluppo – e che invece verranno dirottati per pagare i debiti vecchi. Come se non bastasse, la Giunta ha usato in anticipo quasi 38 milioni di gettito fiscale del 2024, e adesso ci dice che li restituiremo nei prossimi tre anni: 12,5 milioni all’anno, da sottrarre a nuove politiche, nuovi investimenti, nuovi servizi. Un debito per coprire disservizi.

