Dopo l’apertura del sottopasso di via Gammelli, nel pomeriggio è stato ripresentato, ancora una volta, il progetto di riqualificazione della stazione ferroviaria di Teramo presso il Parco della Scienza.
All’incontro hanno partecipato importanti rappresentanti istituzionali, tra cui gli assessori Di Marcantonio e Cordone e il consigliere regionale Cavallari. Durante il dibattito, Cavallari ha messo in difficoltà il referente di RFI, Antonello Martino, chiedendo spiegazioni sui frequenti blocchi – almeno 20 volte l’anno – delle sbarre dei pochi passaggi a livello ancora attivi in città. La replica di RFI è stata pronta nel chiarire che la gestione dei passaggi a livello non rientra nelle sue competenze, lasciando aperto il dibattito su questo problema.
QUI IL PROGETTO DELLA STAZIONE NEI DETTAGLI
Presentato sempre da Rfi il progetto ideato dagli studenti dell’Istituto Comprensivo D’Alessandro, che hanno creato un albero simbolico da esporre nella nuova piazza che sorgerà nell’area un tempo occupata dalla vecchia stazione, davanti alla loro scuola. Questa installazione rappresenta un segno di rinascita e speranza, sottolineando l’importanza del coinvolgimento della comunità e delle nuove generazioni nel processo di rigenerazione urbana.
Il progetto complessivo, voluto da RFI, prevede l’arretramento dei binari, il restyling del fabbricato viaggiatori, la realizzazione di nuovi spazi pubblici e una maggiore integrazione tra la stazione e la città, con l’obiettivo di migliorare accessibilità, sicurezza e vivibilità.
Il sindaco Gianguido D’Alberto ha ribadito l’importanza dell’intervento come un passo fondamentale per Teramo, che mira a ricucire il tessuto urbano e a offrire una stazione moderna e funzionale per cittadini e pendolari. La nuova configurazione della stazione permetterà, in particolare, di realizzare una nuova piazza di ricucitura del tessuto urbano, con la riorganizzazione e la ridistribuzione dei servizi e dei percorsi di accessibilità pedonale, ciclabile e veicolare. Interventi che andranno a migliorare le condizioni di vivibilità, sicurezza ed integrazione modale e ad incentivare gli spostamenti sul territorio con mezzi pubblici e mobilità attiva, anche in chiave di sostenibilità ambientale.
Eugenia Di Giandomenico