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Risparmiare e cambiare passo, altrimenti si chiude. Parola del presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino, all'indomani dell'assemblea dei soci della Gran Sasso Teramano spa, la società titolare degli impianti di risalita, con un monte debiti che si trascina dal 2008. Urge capire bene i numeri adesso per decidere se andare avanti, trasformarla o metterla in liquidazione. E Di Sabatino ha dato tempo 15 giorni perchè, allo stato attuale, così com'è, non ha senso tenerla in vita. Nel frattempo il Presidente ha proposto, e l’assemblea lo ha deliberato all’unanimità, di “azzerare il compenso dell’amministratore unico; di ridurre drasticamente i compensi del collegio sindacale, di ridurre di almeno del 50% le consulenze e i costi dei fornitori; di azzerare o ridurre i canoni concessori dei terreni di Prati di Tivo e Prato Selva”. Intanto va avanti la trattativa che la Provincia e la Società hanno avviato con l’Unicredit per l’abbattere il debito contratto per la realizzazione della cabinovia. I soci si sono riconvocati per il  22 dicembre. Buone notizie intanto dalla Regione che ha accettato di restituire alla Provincia il milione e 100 mila euro di fondi Fas che all’epoca della concessione del contributo fu tagliato.

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