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E alla fine arrivò l'approvazione unanime del nuovo statuto della Provincia di Teramo da parte dell'assemblea dei sindaci. Non senza le annunciate e prevedibili schermaglie politiche sintetizzate nella richiesta del sindaco del Comune di Teramo, Maurizio Brucchi, di tenere conto, anche per il voto assembleare, dello stesso criterio valso per l'elezione di secondo livello: ossia il voto ponderato: far valere di più il voto espresso dal Comune più grande. Non risparmia critiche all'indirizzo di altre circostanze in cui, invece, tutti pretendono che il Comune capoluogo si accolli sempre il peso più alto degli oneri: "Quando dovremo approvare il bilancio consolidato del Ruzzo, Teramo si accollerà l'11 per cento dei debiti. O vale sempre il principio, o ci stiamo prendendo solo in giro...", ha bacchettato Brucchi. Ma la sua sollecitazione è stata contestata da altri sindaci, a cominciare dai colleghi  di Giulianova, Francesco Mastromauro, e di Crognaleto, Giuseppe D'Alonzo, al grido di: "Siamo tutti uguali, ogni fascia tricolore ha lo stesso peso". Unanime la posizione della Val Vibrata. Il sindaco di Corropoli, Umberto D'Annuntis: "Il sindaco di Teramo non può pretendere di pesare quanto dieci sindaci...." Alla fine il voto sullo statuto, con l'accoglimento degli emendamenti proposti da Brucchi e Serrani (sindaco di Penna Sant'Andrea e consigliere provinciale), arriva all'unanimità. Resta un dato: il potere dell'assemblea dei sindaci è consultivo non esecutivo.  Le decisioni restano in capo al Consiglio provinciale e al presidente... GUARDA IL VIDEO (CLICCA QUI) Provincia