La democrazia a Mosciano Sant’Angelo esce con le ossa rotte dopo il consiglio comunale del 30 giugno, da tutti atteso nelle ultime settimane come il momento delle delucidazioni sull’ITS da parte del dimissionario dal CdA Mirko Rossi. Ciò che sorprende è che l’attuale maggioranza che si chiama Mosciano Democratica ed è appoggiata dal Partito Democratico non interpella minimamente l’opposizione per un tema così importante bensì sostituisce l’interrogazione della consigliera di minoranza Maria Cristina Cianella con un interrogazione fai-da-te del consigliere Leonardo D’Antonio. I colleghi della maggioranza evidentemente non parlano tra loro, si interrogano. La loro strategia è uscita allo scoperto: aggirare la minoranza e le sue domande insidiose per chi come loro ha qualcosa da nascondere e fuggire quando, a microfono forzatamente spento, l’opposizione chiedeva di quei famosi 18.000 euro da versare alla scuola. L’autointerrogazione verteva su 20 minuti di monologo nel quale l’assessore Rossi giustificava le sue dimissioni dal CdA. Le sue giustificazioni per le dimissioni da un’Ente nel quale il comune ha partecipato è più che scontato come scontate, in un Paese democratico, dovevano essere le risposte sui 18.000 euro e sul perché, alla fine della fiera, l’ITS si sia trasferito a Martinsicuro. Il Partito Democratico ha dimostrato, insieme alla lista che appoggia a Mosciano, che di democratico ha soltanto il nome. Fratelli d’Italia Mosciano esprime il proprio sostegno ai consiglieri di opposizione che ancora una volta si sono visti tagliati fuori da una maggioranza violenta nei toni e presuntuosa nei modi e che hanno poco a che fare con il clima ostile che si respira nel nostro comune.