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“Il SAI continua ad essere il sistema di accoglienza e integrazione per eccellenza dei cittadini di Paesi terzi che chiedono asilo in Italia”. Lo afferma Gianguido D’Alberto, sindaco di Teramo e delegato Anci all’Immigrazione, commentando il nuovo rapporto annuale sul Sistema di Accoglienza e Integrazione.PHOTO-2025-07-11-10-01-25.jpg

A oltre vent’anni dalla sua nascita, la rete SAI conta oggi circa 2.00 Comuni aderenti, tra cui quasi tutti quelli con oltre 100.000 abitanti e più di 1.000 piccoli e piccolissimi. “Abbiamo costruito un patrimonio infrastrutturale, professionale e sociale che dai territori è a disposizione dell’intero Paese”, ha sottolineato D’Alberto, intervistato per la rubrica La parola al delegato sul sito dell’Associazione nazionale Comuni italiani.

Secondo il delegato, il sistema sta attraversando una vera e propria “febbre di crescita”, sia in termini numerici che di impegno. “Dobbiamo prepararci a nuove responsabilità, che possono trasformarsi in opportunità se affrontate con la giusta consapevolezza”, ha detto. In questo contesto, la rete SAI potrà giocare un ruolo chiave nell’attuazione del nuovo Patto europeo sulla migrazione e l’asilo.

“L’Italia si dovrà adeguare per permettere al SAI di tornare ad accogliere tutti i richiedenti asilo”, ha affermato D’Alberto, parlando di un dialogo “proficuo” con il Ministero dell’Interno, finalizzato a investire nella seconda accoglienza e nella sua crescente specializzazione.

Il sindaco di Teramo ha inoltre evidenziato l’importanza di una governance multilivello, che coinvolga pienamente le Regioni, soprattutto per quanto riguarda le competenze in materia di sanità, politiche abitative, formazione e lavoro. “Questi sono elementi cruciali nel percorso di integrazione successivo all’accoglienza”.

Un allarme viene infine lanciato sul fronte dei minori stranieri non accompagnati. “I Comuni sono preoccupati: non arrivano più le risorse necessarie per la presa in carico, che negli ultimi anni è diventata sempre più gravosa”, ha spiegato D’Alberto. “Stiamo assistendo a un aumento delle fragilità psico-sociali e a situazioni sempre più frequenti di tratta e sfruttamento”.