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Un taglio alla spesa di circa 1 milione di euro. Dal lavoro, non ancora concluso, di analisi dei costi, il bilancio si alleggerisce anche nella sua parte più pesante e controversa: quella della spesa corrente. Affitti passivi, partecipate, consulenze, stipendi dirigenziali, reinternalizzazione di servizi. Il totale previsto, dopo i due mesi di lavoro dell’ufficio di Gabinetto, è di circa 1 milione di euro. Le prime 150 mila euro sono state risparmiate con l’eliminazione degli interim per i dirigenti e della figura del direttore generale; altri 150 mila euro di risparmio derivano dalla disdetta di contratti d’affitto per locazioni “ingiustificate” considerato il patrimonio immobiliare dell’ente (capannoni, Centro per l’impiego di Teramo, locali scolastici etc etc) ; oltre 30 mila euro dalla ricontrattazione di utenze (telefoni, luce etc); 5000 euro dalla disdetta del contratto di affitto del parcheggio di San Gabriele solo per fare alcuni esempi. Voce importante la rinegoziazione dei mututi dalla quale l’ente ricava 500 mila euro che hanno un vincolo di utilizzo e saranno destinati ad opere pubbliche. Per quanto riguarda le partecipate: eliminata la figura del Direttore generale all’Agenzia per l’energia (oggi il compito è svolto a costo zero da un funzionario dell’ente); l’azzeramento dell’indenità da presidente della Gran Sasso teramano, la riduzione drastica dei compensi del collegio sindacale e delle spese generali della società. C’è la volontà, inoltre, di reinternalizzare una serie di servizi (portierato, gestione sala polifunzionale, vigilanza). “In alcuni casi si tratta di voci di spesa quasi simboliche ma del tutto incogrue sia con il periodo che stiamo attraversando sia rispetto a obiettivi e funzioni dell’ente, sia al taglio del 50% delle spese di personale – chiarisce il Presidente – in altri casi il vantaggio economico è significativo e, naturalmente, ci aiuterà a far quadrare i conti di un bilancio che al momento non sappiamo bene come chiudere. Ma il lavoro di spendig review è solo all’inizio”. Un segno della “presenza” dell’istituzione Provincia, e dei suoi servizi al cittadino e agli enti locali, viene data, in maniera simbolica, da ieri sera, con l’illuminazione del Palazzo di via Milli. “Si accende grazie ai dirigenti dell’ente che hanno pagato di tasca propria le luminarie natalizie – spiega il Presidente – per tutti noi, in un momento nel quale dovremo necessariamente impegnarci di più a spiegare chi siamo e cosa facciamo per la comunità, e in un periodo di feste che per molti motivi non dipendenti dalla nostra volontà rischia di essere parecchio triste per tante famiglie, questo vuole essere un gesto simbolico di buon augurio per tutta la comunità teramana”.