La risposta del sindaco di Fano Adriano, Luigi Servi, al nostro comunicato stampa – in cui abbiamo criticato l’acquisto da parte del Comune di un immobile di sua proprietà – richiede alcune controdeduzioni.
La replica, eccessivamente dettagliata come fosse redatta da uno studio legale, presenta omissioni e contraddizioni riguardo alle violazioni procedurali, al conflitto di interessi e alle carenze tecniche riscontrate. Soprattutto, evita di affrontare l’opportunità di spendere così tanti soldi per una questione non prioritaria per i due unici paesi del Comune: Fano Adriano (capoluogo) e Cerqueto (frazione).
Appare addirittura comica la difesa del sindaco che afferma: “Eh, ma io mi sono astenuto!”, come a voler rassicurare i cittadini che fosse estraneo alla decisione. Ciò non sarebbe credibile in un Comune di cinquantamila abitanti; pensare che potrebbe essere accaduto in un piccolo Comune come Fano Adriano è offensivo per l’intelligenza di chiunque.
Si giustifica poi la scelta “unica e indiscutibile” dell’ex bar Aida con la petizione popolare dell’agosto 2023. Pur apprezzandone le intenzioni, questa petizione presenta diverse lacune procedurali, che vanno analizzate alla luce dello Statuto Comunale. In realtà, si tratta di una semplice raccolta firme, senza alcuna certezza sull’autenticità delle sottoscrizioni, requisito essenziale per validare iniziative popolari. La mancata verifica delle firme ne compromette la credibilità.
Inoltre, non risulta che i firmatari fossero informati sugli aspetti economici e sui possibili conflitti di interesse collegati alla richiesta.
Il sindaco ha però subito e con entusiasmo accolto questa richiesta “nata dal basso”, come gli piace dire. Che bravo un sindaco che ascolta i cittadini.
Ma com’è che non ha invece ascoltato la petizione, formalmente corretta, sottoscritta da oltre 300 cittadini di Cerqueto – contro 60 della precedente – che chiedeva di collocare una struttura in un sito diverso da quello poi deciso dal Comune? In quel caso il sindaco, pur obbligato dallo Statuto, non ha neppure risposto. E ha fatto esattamente l’opposto di quanto chiesto dall’intera popolazione di Cerqueto. Questa disparità solleva dubbi sulla coerenza con cui vengono applicati i regolamenti e gestite le iniziative popolari.
Inoltre, una petizione che chiede di recuperare spazi storici non può automaticamente trasformarsi in un acquisto a carico della collettività. Dichiarare un immobile infungibile solo perchè un gruppo di nostalgici a loro buona ragione vuole ritrovare i propri ricordi riproposti quando viene in vacanza, può davvero giustificare una spesa pubblica? Un'amministrazione ha il dovere di rispettare delle priorità. E in entrambi i paesi del Comune ci sono urgenze ben più gravi. Solo una volta soddisfatte, si può pensare al resto. Già il primo presupposto dell’acquisto appare dunque debole.
Ulteriori perplessità riguardano la perizia tecnica.
Si cita un precedente acquisto (rogito 15/12/2023) a €300/mq, mentre l’ex Bar Aida è stato valutato a €420/mq, con un aumento del 40%, giustificato con una presunta “vocazione storica” che però non regge. I locali, infatti, non rispettano le altezze minime (2,38-2,45 m contro i 2,70 richiesti dal D.M. 1444/1968), e l’agibilità è stata rilasciata solo il 06/12/2024, in coincidenza sospetta con la perizia.
Ancor più sorprendente è che il valore stimato dell’immobile coincida esattamente con i fondi già previsti a bilancio. Questo fa pensare che la perizia non abbia fatto altro che dare una forma “ufficiale” a un piano già scritto.
E’ vero che la perizia stima l’immobile a €50.300, ma va ricordato che con la delibera n°29 dell’11/12/2024 si stabilisce che i costi notarili, di registrazione e trascrizione siano a carico del Comune. Quindi il costo reale dell’operazione è di fatto 60.000 euro. Altro che “falsità”!
Il sindaco afferma poi di essersi astenuto in tutte le fasi dell’operazione, ma omette di indicare con quale delibera di Giunta o di Consiglio sia stata approvata la cruciale variazione di bilancio, necessaria per l'acquisto. Era comunque presente a tutte le sedute in cui queste delibere sono state discusse e votate, quindi la tanto declamata astensione presenta qualche pesante lacuna.
Quanto alle consulenze, lo stesso sindaco – che per un periodo ha ricoperto anche il ruolo di Responsabile dell’Area Economico-Finanziaria – ha affidato, nella sua duplice ambigua posizione, una consulenza da 33.000 euro a una società teramana per “supporto tecnico-amministrativo allo staff del sindaco” nella liquidazione della GST (Gran Sasso Teramano). Nonostante le interrogazioni presentate, non si è ancora compreso cosa abbia effettivamente fatto la società per il Comune. Di nuovo soldi spesi senza chiarezza.
Ed infine perché il sindaco non risponde alle interrogazioni dei consiglieri d’opposizione, dichiarandole inammissibili? Se davvero tutto è stato fatto “alla luce del sole”, quale sarebbe il problema a rispondere? Il fatto che l’opposizione ha già espresso critiche in sede consiliare impedirebbe alla stessa opposizione di accedere ad ulteriori chiarimenti? Dovrebbe forse rileggersi l’Art. 50 del Regolamento Consiliare.
Questa prassi di dichiarare inammissibili le interrogazioni scomode testimonia la volontà di svuotare il ruolo dell’opposizione, che rappresenta quasi metà della cittadinanza. Mancanza di rispetto che si è già vista in numerosi episodi, come, a titolo di esempio, la seduta di insediamento, dove all’opposizione fu negato il diritto di parola (atto assurdo), o la messa a verbale di uno scritto del sindaco pieno di accuse verso cittadini che avevano osato candidarsi con l’altra lista. O, ancora, la grave decisione di non rinnovare il contratto a un dipendente comunale, sostituito per motivi mai chiariti e forse esclusivamente politici, nonostante le nostre richieste di chiarimento, avanzate anche ai consiglieri di maggioranza.
Noi continueremo a chiedere ad ogni modo conto di quanto è stato fatto da questa amministrazione, perché è nostro dovere, e perché non accetteremo mai che chi getta fumo negli occhi dei cittadini trasformi una legittima richiesta di trasparenza su un’operazione immobiliare in un “attacco politico”.
Fano Adriano, 21 luglio 2025
I consiglieri di opposizione
Angelo Mastrodascio
Adina Di Cesare
Marco Pisciaroli