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L’emergenza cinghiali continua a preoccupare agricoltori e istituzioni, con danni crescenti alle colture e rischi per la sicurezza stradale. Nei giorni scorsi si è svolto un tavolo in Provincia a Teramo al quale hanno partecipato i rappresentanti del mondo venatorio, la Polizia Provinciale con il responsabile Vittorini e l’ispettore capo  Marcelli, il presidente della Provincia D’Angelo e il consigliere regionale Dino Pepe. Al centro della discussione le procedure per accelerare l’attivazione dei piani di controllo e abbattimento dei cinghiali, come previsto dalla normativa regionale. Durante l’incontro è emersa la necessità di rendere più rapide le autorizzazioni e di coinvolgere attivamente le Polizie Provinciali, che in caso di inerzia degli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) hanno il compito di organizzare gli interventi di contenimento. Il consigliere regionale Pepe ha puntato il dito contro la Regione Abruzzo, accusata di scaricare le responsabilità sulle Province. A dimostrarlo un documento ufficiale con cui la Regione ha chiesto espressamente supporto agli enti di Teramo e L’Aquila per far fronte all’emergenza. “Non possiamo permettere che la burocrazia rallenti gli interventi – ha sottolineato Pepe –. È necessario che la Regione si assuma fino in fondo le proprie responsabilità, altrimenti i danni all’agricoltura e i rischi per la sicurezza continueranno ad aumentare.” Dalla riunione sono emerse alcune proposte operative condivise con i cacciatori e le guardie volontarie, per rafforzare i piani di abbattimento già avviati e garantire tempi certi nelle procedure. L’obiettivo è ridurre in modo significativo il numero dei cinghiali sul territorio, in linea con quanto stabilito dalla nuova “Disciplina delle attività di controllo delle popolazioni di cinghiale” approvata dalla Regione.

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