Le dimissioni dal direttivo del Pd di Roberto Prosperi, ex presidente dell’Asp 2 e figura di rilievo del centrosinistra atriano, sanciscono la frattura interna alla coalizione che fa riferimento a Prospettiva Atri. Un passaggio che potrebbe aprire la strada alla nascita di un nuovo gruppo di opposizione in città. Prosperi, individuato in passato come possibile candidato sindaco per l’area progressista, ha comunicato la sua decisione con toni concilianti, ringraziando il segretario locale Cesare Zippilli e il direttivo. Nessuno “strappo” clamoroso nelle parole, ma dietro l’uscita si celano — secondo indiscrezioni — malumori per la scarsa attività del direttivo e per tensioni irrisolte all’interno del circolo. All’orizzonte si delinea così un nuovo fronte di opposizione, formato da Prosperi, dal coordinatore di Sinistra Italiana Gianluigi Antonelli e da altri fuoriusciti da Prospettiva Atri. Non si tratta di un gruppo consiliare, ma di una realtà politica autonoma pronta a muoversi contro la maggioranza guidata dal sindaco Piergiorgio Ferretti. Lo scenario apre a una contrapposizione nel centrosinistra atriano: da una parte la coalizione consiliare Prospettiva Atri (Azione, M5S, Pd e Officina Atriana), dall’altra i cosiddetti “dissidenti”, che secondo l’ex candidato sindaco Giammarco Marcone già lo scorso anno, in campagna elettorale, avrebbero «remato contro» la coalizione che sosteneva la sua corsa a sindaco. Le possibilità di un ricompattamento appaiono oggi remote: difficilmente Prospettiva Atri aprirà a Sinistra Italiana, e i margini per un futuro dialogo sembrano inesistenti. La frattura, dunque, rischia di diventare definitiva. Nella sua lettera di dimissioni, Prosperi ha scelto la via della sobrietà: «Ho deciso di dedicarmi a un lavoro aperto di idee e proposte, oltre i confini di partito, nell’interesse dell’intera comunità. La mia non è una chiusura, ma un’apertura; non un disimpegno, ma un nuovo impegno». Un messaggio che, pur nei toni concilianti, assume i contorni di una presa di distanza chiara dal Partito Democratico locale e dalle dinamiche interne della coalizione.