Brucchi chiama in causa il sindaco di Giulianova su rifiuti e campanilismo. Mastromauro replica anche su Vedelago fallito il 18 dicembre scorso
Rifiuti e arroccamenti campanilistici. Nella conferenza di fine anno il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi, parlando di rifiuti, aveva tirato in ballo il primo cittadino di Giulianova invitandolo a non arroccarsi su posizione di campanile e a ragionare in termini di ambito provinciale.
“Nessuna polemica con il collega. Non ne ho tempo né voglia. Ma solo alcune doverose puntualizzazioni. E magari qualche suggerimento”, dice subito il sindaco Francesco Mastromauro.
“Punto primo il campanilismo. Non è un mio limite, nonostante io ami moltissimo la mia città. Brucchi ne può avere prova rileggendo le mie dichiarazioni del 28 febbraio 2011, laddove parlando di area vasta Teramo-Giulianova-Atri-Nereto sottolineavo la necessità di superare proprio ogni campanilismo ma anche logiche di appartenenza politica. Concetto da me ribadito il 19 settembre 2012 in riferimento alla 'città lineare' tra le località costiere. Dunque sono anni che sostengo la necessità di una pianificazione condivisa tra diverse città. Che almeno io ho cercato di realizzare. Il posto stagionale di polizia, il premio “Borsellino”, l'Ufficio Europa, l'Alleanza Locale per l'Europa, lo Sviluppo Locale e l'Innovazione, il coinvolgimento di rappresentanti di Comuni vicini nella nostra Commissione speciale Sanità sono solo alcuni esempi di come non a parole ma concretamente io abbia lavorato, superando le dispute in chiave contemporanea tra Guelfi e Ghibellini che hanno impedito molto spesso alle nostre comunità di progredire. Ho sempre sostenuto e lo ripeto ora che bisogna mettere insieme risorse, idee e progetti basati sulla volontà di risolvere assieme questioni e necessità simili, se non addirittura identiche, delle nostre comunità, evitando così duplicazioni e sovrapposizioni e, quindi, sperpero di denaro pubblico”.
Sulla questione dei rifiuti, il sindaco fa riferimento al Gestore Unico, alla strategia Rifiuti Zero e al CIRSU.
“Giulianova è stata la prima città nella provincia ad aver bandito, nel 2012, il concorso europeo per la individuazione del Gestore Unico dei rifiuti. Questo primato ci rende orgogliosi ma saremmo contenti, proprio perché non amiamo i recinti e i particolarismi, che anche il capoluogo di provincia ci affiancasse. Auspico anche che Teramo seguendo Giulianova, che è stata la prima in Abruzzo a farlo, e Montorio al Vomano, che ha di recente dato la sua adesione, entri a far parte della Comunità Rifiuti Zero. Sarebbe un atto importante non solo per le strategie finalizzate a ridurre la quantità dei rifiuti da smaltire in discarica, ma anche perché si darebbe modo di allargare la collaborazione. E sempre in termini di strategie ad ampio respiro mi sono sempre impegnato affinché il CIRSU, oggi l'unico polo tecnologico pubblico in Abruzzo, fosse il riferimento di tutta la provincia di Teramo, evitando il cosiddetto nomadismo dei rifiuti che, si sa, ha comportato costi elevati. L'incontro del 17 dicembre scorso con il governatore D'Alfonso, cui ho partecipato insieme con i colleghi di Mosciano, Bellante, Roseto, Morro d'Oro e Notaresco, ha avuto proprio l'obiettivo di fare in modo che i rifiuti dei comuni teramani venissero accolti e lavorati a Grasciano e non conferiti fuori territorio. A proposito. Il collega Brucchi ha detto nella conferenza stampa di fine anno che vorrebbe conferire l'indifferenziato a Vedelago. Intanto ricordo che le normative vigenti prevedono il conferimento agli impianti di prossimità: in altre parole a quelli più vicini. E poi il sindaco di Teramo forse non sa che il tribunale di Treviso ha dichiarato fallito lo scorso 18 dicembre proprio il centro riciclo rifiuti di Vedelago. Immagino che adesso il mio collega debba modificare i suoi intendimenti...”