Sulla questione stadio comunale, a seguito dello scambio di accuse e presunte ambizioni alla futura carica a Sindaco, la prima triste considerazione è purtroppo quella che tra i due contendenti… il cittadino paga.
Quello che è stato definito trionfalmente “un passaggio storico” e che ha visto cambiare la gestione dello stadio Bonolis di Piano d’Accio, si sta rivelando una clamorosa sconfitta a danno dei cittadini.
La gara per l’affidamento della parte commerciale dello stadio Bonolis è andata deserta per la seconda volta e certifica una ulteriore perdita di incasso da parte del Comune sulla previsione dei ritorni economici.
Dunque, è chiaro che l’operazione Bonolis non si regge economicamente: il Comune spenderà 5 milioni in dieci anni e avrebbe dovuto incassarne altrettanti, ma al momento non c’è alcun rientro e in questi mesi abbiamo già perso centinaia di migliaia di euro.
Chi pagherà le perdite enormi di questa operazione fortemente voluta dal Sindaco D’Alberto e altrettanto fortemente osteggiata nella seduta straordinaria appositamente richiesta dai consiglieri di Opposizione?
Ci è stato assicurato che avremmo speso milioni di euro che poi sarebbero rientrati. Ci è stato assicurato che si tratta di una operazione neutra, ma non è vero e al momento rimane inevaso il tema di chi paga, da quali tasche si prenderanno le risorse necessarie a coprire questa scelta fallimentare.
Saranno ovviamente i soldi dei cittadini teramani, per i quali il calcio non rappresenta una priorità o una ragione di vita. Teramani che pagano le tasse e che devono sapere che questa Amministrazione invece di spendere milioni di euro per chiudere le buche, per sistemare le strade, per non far cadere gli alberi, per installare punti luce e dissuasori per attenuare la pericolosità della viabilità, invece di mettere soldi per la cura dei giardini e dei parchi, per la sicurezza delle scuole, per i servizi e per i compiti istituzionali per i quali è chiamato il comune, ha scelto di spendere milioni di euro affinché possa essere consentito di giocare a Piano d’Accio il campionato nazionale dilettanti, che è una cosa nobile ma non può costare milioni di euro.
Siamo tenuti a rappresentare l’interesse pubblico, rappresentiamo tutti i Teramani e non soltanto i mille, duemila o tremila interessati al calcio i quali pure, per larga parte, non credo che possano gradire che per far giocare il Teramo a Piano d’Accio la comunità debba spendere milioni di euro.
Il calcio è una cosa importante ma non è la priorità di questa città, non può costare milioni di euro e non si può raccontare la frottola che questi soldi rientreranno, perché non rientreranno, e questo lo dirà la Corte dei conti.
Consigliera Laura Angeloni
Futuro In