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Ci sarà il candidato teramano al congresso regionale del Partito Democratico. Chi sperava o credeva che il partito del segretario provinciale Minosse avesse rinunciato a porre un nome sul tavolo del dopo-Paolucci, si è sbagliato. Il partito converge su una delle figure istituzionali locali più in vista adesso e che, da ottobre (mese dell'elezione) ad oggi, sembra essersi ritagliato un significativo ruolo-cerniera, dentro e fuori il partito. Il candidato teramano alla segretaria del Pd Abruzzo è lui: Renzo Di Sabatino, oggi presidente della Provincia di Teramo. Già domani mattina il Pd nazionale potrà sdoganare la candidatura accordandogli l'indispensabile deroga, essendo Di Sabatino ad horam incompatibile per via della sua carica istituzionale.  Se il Pd teramano veniva dato per “senza nomi” e destinato a subire i candidati già super-sponsorizzati di Pescara, Chieti e L'Aquila, tutto è cambiato nelle ultime ore, dopo una fitta e partecipata trattativa che ha visto impegnati i vertici del partito e le massime rappresentanze (onorevole Ginoble, consiglieri regionali e segreteria provinciale). Non una candidatura di facciata né un nome-bandiera quella di Renzo Di Sabatino, ma una figura che intende pesare e non poco sullo scacchiere congressuale regionale. I candidati impegnati sono i due vicesegretari Marco Rapino e Alexandra Coppola, il segretario organizzativo del partito Andrea Catena, il vicepresidente vicario del Consiglio comunale di Chieti, il renziano Alessandro Marzoli, l’aquilano Paolo Della Ventura, di area Civati. La proposta di Renzo Di Sabatino sarà formalizzata solo dopo l'ok da Roma sulla deroga. Sarà una candidatura capace di calamitare consensi anche fuori provincia? Se lo augura vivamente il Pd teramano. E i rumors, adesso, con la sortita del candidato teramano, danno i “giochi” meno scontati per tutti. Anzi...La partita del congresso regionale democratico è più che mai aperta.