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Su una cosa Maurizio Brucchi ha ragione: se il problema principale di Teramo é l'evento di Capodanno vuol dire che non ci sono problemi più gravi. Lezione di comunicazione dal sapore amaro, durante l'ultimo Consiglio Comunale, per chi pensava di poter mettere all'angolo il Sindaco sull'ultimo flop. La realtà, purtroppo, è ben diversa. Teramo sta cadendo a pezzi. Nei prossimi anni non andrà meglio, perché con la Provincia perderemo tutti gli altri enti a carattere provinciale (Questura, Prefettura, Comando provinciale dei Carabinieri, Camera di Commercio, Direzioni Generali Inps, Inail, Agenzia delle Entrate, ecc.) ed il loro indotto, con pesanti ripercussioni sull'economia e con conseguente progressiva decrescita. Per non parlare delle grandi aziende (Enel, Banche, Assicurazioni) che presto opereranno la stessa scelta fatta a suo tempo da Telecom e Banca d'Italia. Il Comune non ha risorse e ne avrà sempre meno (abbiamo iniziato il 2015 con uno scoperto di tesoreria di 4.200.000 Euro), complice la crisi economica, le riduzioni statali ma anche la pessima gestione del bilancio interno e della principale municipalizzata. Se Team Spa vuole ridurre i servizi, già discutibili, è evidente che sta imbarcando acqua, come segnaliamo da tempo. Un'analisi del territorio rivela impietosamente che per decenni la politica ha puntato su industria e grandi realtà commerciali, sull'edilizia e sulla speculazione creditizia e finanziaria. Determinando la situazione attuale, con sovrabbondanza di immobili, banche, assicurazioni e aziende in crisi, e conseguente disoccupazione, deprezzamento, riduzione delle risorse e difficoltà di ricollocazione dei lavoratori. Viceversa, le poche realtà che hanno puntato su storia, territorio, cultura, turismo, agricoltura, artigianato, enogastronomia, sono piccole (di solito a conduzione familiare) ma in attivo, grazie anche ad un trattamento fiscale più vantaggioso. Occorre un'inversione di tendenza, una crescita culturale e sociale contrapposta ad una decrescita economica, attraverso un ritorno al passato e ad una coesione, intraprendenza, reattività di cui Teramo non sembra oggi essere capace (e che questa Amministrazione non sembra in grado di sollecitare). Aumentare le tasse è inutile se non si lavora per attrarre investimenti e produrre ricchezza. Organizzare eventi è inutile se manca il flusso di visitatori (e di denaro) necessario per risollevare l'economia. Pretendere l'impegno dei privati è inutile se con il patrimonio pubblico e gli interventi pubblici non si creano le condizioni per la competitività delle imprese sul mercato. Se nessuno investe su Teramo, compra prodotti teramani, acquista o affitta case teramane, retribuisce servizi o lavoratori teramani, portando nuova ricchezza a Teramo, le risorse saranno sempre meno. Il Capodanno è stato un flop non per la mancanza di partecipazione (che era prevedibile, viste le condizioni del tempo e delle strade) ma perché, come negli anni passati, era un Capodanno riservato ai Teramani, che porta a circolare sempre la stessa quantità di ricchezza e che produce un'emorragia verso altre economie. Oggi Teramo è più povera di 38.000 Euro senza averne tratto alcun vantaggio, così come accaduto negli anni precedenti. Ecco perché gli eventi devono essere organizzati con talenti teramani, pubblicizzandoli nelle regioni circostanti, magari facendo leva su un concorso d'idee e sui social media. Il resto è polemica sterile e dimostra che gli esponenti politici ed i censori di cui pullula la nostra città sono incapaci di analizzare gli indicatori economici e di suggerire una strategia di uscita dalla crisi. Entro qualche settimana noi arancioni consegneremo all'Amministrazione e alla stampa un dossier con diverse soluzioni per Teramo, mettendo a disposizione le valutazioni e la professionalità di tutti i cittadini che, disinteressatamente, hanno compreso il valore del civismo e ci stanno aiutando con proposte e progetti. Agli amministratori lasceremo il compito di far tesoro dei suggerimenti o di prendersi la responsabilità di continuare a navigare a vista fino al prossimo scempio.

Gianluca Pomante

Consigliere Comunale

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