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Si accende lo scontro politico a Giulianova. I gruppi di opposizione, denunciando presunte irregolarità nella conduzione dei lavori del consiglio comunale, si sono rivolti alla Prefettura di Teramo, dove sono stati ricevuti dal vicario Alberto Di Gaetano. Al centro delle contestazioni, il comportamento del presidente del consiglio Roberto Mastrilli, accusato di una gestione “parziale e non trasparente” delle sedute. «Se continuerà così, chiederemo ufficialmente le sue dimissioni», hanno dichiarato i consiglieri di minoranza, aggiungendo che la richiesta avrebbe un valore simbolico e politico, pur sapendo che la maggioranza avrebbe i numeri per respingerla. Secondo quanto riferito dagli esponenti dell’opposizione in una conferenza stampa congiunta, il vicario del prefetto avrebbe annunciato l’intenzione di convocare a breve il sindaco Jwan Costantini e lo stesso Mastrilli per chiarire la situazione. Alla minoranza è stato inoltre richiesto di trasmettere una relazione dettagliata sulla gestione del consiglio comunale. Durante l’incontro con la stampa, i consiglieri Alberta Ortolani, Franco Arboretti e Carlo Di Massimantonio, insieme al segretario cittadino del Partito Democratico Antonmario Gioculano, hanno lamentato l’assenza di documentazione preventiva su diversi punti all’ordine del giorno. «Le carte del piano triennale delle opere pubbliche non sono mai arrivate — ha sottolineato Ortolani — e molte altre sono state recapitate solo alla vigilia della seduta». Arboretti ha aggiunto: «Il consiglio comunale si riunisce pochissimo, e quando lo fa affronta un numero eccessivo di argomenti. L’ultimo del 2024 risale a dicembre, il primo di quest’anno a marzo. Inoltre, è saltato anche il question time, previsto da regolamento». A creare ulteriore tensione, l’episodio in cui, secondo la minoranza, sarebbe stato spento il microfono al consigliere Di Massimantonio durante il suo intervento: «In tanti anni non avevo mai assistito a una cosa simile», ha commentato Arboretti. Infine, l’opposizione è tornata sul tema del “supermarket al porto”, definendo «grave e incomprensibile» il silenzio della maggioranza sulla vicenda.Screenshot_2025-10-15_alle_05.35.36.png