I sindaci del territorio si mobilitano per difendere il Ruzzo e il sistema idrico pubblico. Si è svolta questa mattina, nella sala consiliare della Provincia, l’assemblea dell’ASSI – l’Assemblea dei Sindaci per il Servizio Idrico Integrato – convocata dal presidente Camillo D’Angelo per un primo confronto sulla proposta di legge regionale di riforma del servizio idrico. L’incontro, che ha visto una significativa partecipazione dei primi cittadini della provincia e dei consiglieri regionali: Mariani, Gatti, Rossi, Cavallari e Pepe ha avuto al centro la bozza di riforma firmata dal presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, e dalla consigliera Marianna Scoccia. Il testo prevede la riduzione degli attuali sei gestori del servizio idrico abruzzese, con la creazione di due sub-ambiti gestionali strategici individuati dalla Giunta regionale su proposta dell’ERSI (Ente Regionale Servizio Idrico). “Un argomento sul quale è indispensabile un confronto partecipato e serio” – ha sottolineato il presidente D’Angelo aprendo i lavori – “Stiamo parlando del servizio pubblico più importante: l’acqua è vita, entra in tutte le case e la sua gestione è un tema di sostanziale interesse istituzionale.” D’Angelo ha poi invitato alla massima compattezza dei sindaci: “La proposta di riforma non solo riduce gli ambiti territoriali e gli enti gestori, ma introduce anche nuove modalità di affidamento del servizio idrico. Oggi la gestione è affidata a società in house, ma la normativa europea e nazionale orienta verso le gare pubbliche. È quindi una materia complessa e strategica per il futuro dei nostri territori.” L’assemblea si è conclusa con la volontà condivisa dei sindaci di avviare un percorso unitario di difesa del Ruzzo, del modello pubblico di gestione e dell’autonomia territoriale, in vista delle prossime decisioni a livello regionale. Nel suo intervento, il Presidente Sospiri ha illustrato i contenuti del progetto di legge, valorizzando il ruolo centrale dei sindaci in questo processo. «Questa riforma – ha dichiarato – nasce con l’obiettivo di tutelare la gestione pubblica dell’acqua e di garantire ai Comuni un ruolo da protagonisti. I sindaci non possono e non devono essere esclusi dalle decisioni su un bene essenziale come l’acqua.» Sospiri ha spiegato che nel 2027 scadranno cinque delle sei le concessioni attualmente in essere (RUZZO, ACA, SACA, SASI e CAM) e che l’ERSI avvierà già dal prossimo anno le procedure di gara per la futura gestione. «Se non interverremo in tempo dotando la nostra regione di due società di gestione competitive e performanti – ha precisato – il rischio concreto è che la gestione passi a privati con n maggiore solidità economica, capacità di investimento e messa a terra di progetti, con la conseguente perdita del ruolo dei sindaci e del controllo pubblico. La riforma serve proprio a evitare questo scenario e a mantenere la governance nelle mani del territorio.» Il progetto di legge prevede di razionalizzare le società di gestione, riducendo gli attuali sei gestori a due soli grandi ambiti regionali, capaci di competere con i soggetti privati e garantire efficienza, sostenibilità economica e un servizio di qualità. «Il nostro obiettivo – ha concluso Sospiri – è chiaro: mantenere la gestione pubblica dell’acqua, rafforzare la capacità dei Comuni e costruire un modello moderno, efficiente e sostenibile, che metta al centro i territori e i cittadini abruzzesi.»




