Clima rovente oggi nel Consiglio regionale d’Abruzzo, dove le tensioni politiche sono esplose nel corso della discussione sulla legge 67/2025. A infiammare l’aula è stato l’intervento del consigliere Sandro Mariani, che ha urlato “Vergognatevi, state distruggendo l’Abruzzo!” prima di abbandonare i lavori insieme a tutti i rappresentanti della minoranza. L’episodio ha avuto come contraltare un acceso battibecco con Leonardo D’Addazio di Fratelli d’Italia, esponente della maggioranza, che ha replicato duramente alle accuse. Al centro delle polemiche, la decisione della maggioranza di trasformare la legge 67/2025 in un’“omnibus” carica di emendamenti finanziari per oltre 8 milioni e mezzo di euro. Un intervento che, secondo le opposizioni, avrebbe stravolto il senso originario del provvedimento, aprendo la strada a una gestione poco trasparente delle risorse pubbliche. Le tensioni interne non hanno risparmiato neppure la stessa maggioranza, che dalle 11 del mattino ha dovuto rinviare il Consiglio per ben cinque volte, segno evidente delle fratture e dei contrasti nella distribuzione dei fondi. “Un’intera Assise sequestrata dalle frizioni interne di una classe dirigente impegnata nella spartizione delle risorse – denunciano i consiglieri di opposizione – dove gli equilibri di potere contano più della corretta programmazione e della trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche.” L’opposizione ha annunciato che continuerà a opporsi con fermezza a quello che definisce un “metodo di governo fondato sulla gestione del potere e sul mantenimento degli equilibri interni, pagati a caro prezzo dai cittadini e dalle cittadine abruzzesi”.


